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Manca chiarezza! con il pericolo di Renzi che scappi con la Merkel mettendo in ginocchio l'Italia

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Renzi-Merkel-cecchiOrmai il terremoto c’è stato. Non solo in Italia, ma anche a Firenze, dove il premier Matteo Renzi ha sconvolto gli equilibri riproponendo una geografia nuova del Pd. E un po’anche nel Pdl. A farne le spese è stato il presidente Enrico Rossi, che ha perduto tutti i suoi puntelli. A partire dall’ingegnere De Benedetti, che l’ha mollato per convolare a nozze il nuovo gestore del Paese. E con lui sono spariti anche tutti gli altri, compreso il sindaco di Pisa, città feudo di Rossi.
Forse al governatore rimane Pontedera, da dove ha attinto per il suo rimpasto, mettendo in giunta la nuova assessora al turismo e cultura. Ultimo guizzo per un riaggancio con l’estrema sinistra. Ma solo se Renzi dovesse rallentare la sua corsa Rossi potrebbe avere la possibilità di recuperare.
A maggio si vota: Renzi ha un ampio schieramento di futuri sindaci. Se si votasse fra quindici giorni non avrei dubbi a pronosticare una infornata totale: il leader è forte, è potente, si è circondato di amici che ne blindano storia e scelte politiche, è nella tradizionale luna di miele pronto a cambiare l’Italia. Potrebbe riuscirci.  Ha un solo difetto. Ripete troppe volte quel che vuol fare – e fin qui poco male – ma ne annuncia anche i tempi di realizzazione. Non è facile fare nella scuola quello che ha promesso, sarebbe bello, dico, ma non facile. Come non è facile smantellare il mostro burocrazia, o compiere, come ha promesso, una riforma il mese. Da quella elettorale a quella del Senato fino al lavoro, al fisco e così via di difficoltà in difficoltà.
Renzi ha preso ora le redini del paese, perché voleva il suo ruolo in Europa: a lui toccherà il semestre di presidenza, e non è poco. Potrebbe essere questo il momento giusto per fare una scelta decisiva. Ecco: l’Europa vive di nazionalismi assoluti, nessuno pensa europeo, tutti vogliono portare a casa loro commesse, cultura, danaro e prestigio. E primi fra tutti la Germania, che resta attaccata al suo Uber alles, e la Francia, che non ama la Germania ma crede di poterla usare per poi agguantarle la leadership.
La Merkel, giuoca sui suoi ‘sudditi’ il ruolo di “comandante” del quale sentono tutti un atavico bisogno. E la seguono nella sua guerra al mondo dettata dalla Deuschebank , sino a che non si accorgeranno di andare a perdere anche terza guerra mondiale, incruenta ma economicamente drammatica. Sarà il rigore tedesco a fregare la Germania, che ha preso danari da tutte le banche d’Europa ma ne vuole altro. Non è un’Europa Unita, la Nostra: è un canile di randagi l’un contro l’altro infoiati.
Renzi avrebbe una possibilità: smettere di fare all’Italia il cavalier servente alla Merkel, e obbedire alle sue intromissioni nella nostra politica, come purtroppo abbiamo fatto fino a oggi. Stringere accordi con l’Inghilterra, avvicinarsi alla Stati Uniti, come pare voglia fare Hollande, che gli ha sempre osteggiati assieme ai suoi predecessori, e aprire così una seconda via impostata su economia e politica recuperando gli Usa. E’ questo l’asse da ricostruire.  Non dimenticando neppure una sorta di continente che ci preme accanto: la Russia. Che non è affatto quieta, che non ama la politica europea così come la vuole la Germania (la storia è fatta di corsi e ricorsi) e che avrà sempre più ruoli di protagonista nell’emisfero medio-orientale. Con uno slogan inquietante che bisogna mutare: ‘Là dove s’è un dittatore – come dice Putin –  io lo difenderò’. Vedi Siria e soprattutto Ucraina.
Riuscirà la giovane Federica Mogherini a convincere il suo premier a smettere di scodinzolare ai piedi della Merkel abbastanza arrogante, ormai, per credersi la padrona del pollaio europeo?
Ecco, dicevo cento parole più sopra, se si votasse oggi non avrei dubbio suoi sindaci toscani vincitori. Ma si vota fra qualche mese. E in politica un mese basta da solo a spengere incendi e fermare fiumi. A spengere vocii. E a mutare alleanze, anche se Berlusconi si è avvinto a Renzi come l’edera. Ma reggerà, nonostante Verdini? Ultima domanda: dov’è il centro destra toscano? Chi opporrà a Nardella?

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