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di Umberto Cecchi Se non cambiano le cose anche con Renzi l'unica a essere rottamata sarà l'Italia

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governo Renzi1Avremo tempo per leggere le primarie del Pd via via che avverranno. Rappresenteranno l’andamento interno della sinistra, fibrillata non poco proprio in questo momento storico dove un unico personaggio del partito ricopre la carica di segretario e di capo del governo. Ma sono tempi difficili, tempi dove c’è ancora chi ascolta e crede a promesse mai mantenute, e chi, più critico, meno disponibile alle fole, non ci crede più. E pensa che niente sia cambiato con l’arrivo di Renzi.
In realtà cosa sta accadendo? A dire il vero, seguendo il dibattito politico, e facendo un parallelo con il governo Monti – il più disastroso, bancario ed esterofilo che abbia avuto l’Italia post bellica, Tambroni compreso – si rilevano i medesimi rompicapo. Numeri vaganti, buttati la a caso, percentuali che si inseguono e si scontrano fra loro, tasse che si promette di abbassare e che invece aumentano, anche se qualcuno spiega che non  è vero – tanto chi ci capisce nulla? –  Qualche centinaia di euro nelle tasche di chi non ne guadagna più di 1500 il mese, e subito l’elemosina data viene ripresa da una fila di stupide sigle che sono vessazioni, quali Tasi, Tari,Irpef, Iuc, seconda casa, prima ganza, seconda moglie, salvaguardia della burocrazie, che avrebbe dovuto essere la prima a cadere decimata sotto i colpi della rottamazione in atto. Che non c’è.
Vorrei però consolare Renzi, tutti sappiamo che la burocrazia batterà lui, e non viceversa. Lo sa anche lui, perché allora a aprire un contenzioso impossibile?
Quattro anni d’attesa delle aziende per riscuotere, sono burocrazia e raggiro allo stesso tempo. E la burocrazia italiana è la più cara del mondo, ci divora miliardi pari quasi a  quelli del nostro debito.
Mi chiedo: chi e costa si sta rottamando? Quale parlamento permetterà a Renzi di distruggere i benefici accumulati dai nostri inamovibili onorevoli? Quale senato correrà fiducioso a decretare sua autodistruzione? Quale Parlamento unito vedrà  suoi partiti votare L’Italicum prima di averlo stravolto totalmente, come sta accadendo in questi giorni? E dove mai si è visto litigare come cani per la questione delle quote rosa? Per la parità fra maschietti e femminucce nelle rappresentanze politiche? Parità in teoria significa mezzo a me e mezzo a te, non uno più o meno. Ma anche questo è ridicolo: non sarebbe meglio invece scegliere uomini e donne che valga la pena eleggere, e non individui che rispettino il misurino del farmacista?  Il nostro problema sulle quote rosa o quote azzurre è semplicemente psicotico.
Mentre ne abbiamo uno molto urgente e molto simile alle forche caudine: l’Europa, che seguita a dettare  e a pretendere di gestire la nostra politica economica. So benissimo che non è facile mandare la Merkel a occuparsi dei fatti suoi, o se preferisce di quelli di Putin. Ma è quello che Renzi avrebbe dovuto fare, spiegando alla signora che ha già fatto troppi  danni all’Europa e all’Italia. Rassicurandola che avremmo fatto di tutto per fare i bravi ragazzi, ma che lei avrebbe dovuto evitare di pensare al nostro paese come una sua colonia.
La Merkel è un pericolo, la Germania, con la sua politica economica è un pericolo, e l’Europa è in pericolo e lo sarà sempre più. Sarebbe bene che qualcuno cominciasse a dirlo. Ma ho l’impressione che Renzi faccia come Monti: prenda ordini succube della fraucancelliera.
Le prime risposte delle primarie toscane non sono un trionfo per Renzi. Il primo a remargli contro è il suo partito. Nella sua Pontassieve il candidato renziano è stato battuto, e così a Scandicci come a Fiesole e Pescia. Sono convinto che se andassimo a votare domenica prossima i risultati sarebbe a gran favore per il Pd, fra due mesi non lo so. Tutto dipende dal premier di turno: tacere, non augurandosi più davanti alla Tv che Della Valle impieghi danari per la Fiorentina, invece che per qualche recupero utile a Firenze o dintorni – La Cascine Medicee di Tavola, ad esempio, o i benedetti nuovi Uffizi – smettere di promettere a ruota libera, come nella peggior tradizione politica, e non fare. Insomma, Tornare alla politica.
Certo mi rendo conto che con un  governo come quello messo insieme, applicando in maniera trucida il manuale Cencelli che doveva essere rottamato fra le prime cose, non sarà possibile andare molto lontano. Come non si andrà lontano sentendo il ministro di turno dire che per il lavoro e per i giovani ci sono poche speranze. Che se riparlerà forse fra un anno. Almeno qui ci aspettavamo un colpo di reni. Che so? Il risveglio delle opere pubbliche. La corsa a salvare i resti archeologici d’Italia. Mettendo al lavoro i  giovani. 
E invece…

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