di Tommaso Borghini
NETO 6,5: Sul gol a freddo di Vidal non ci sarebbe arrivato nessuno, ma sul resto c’è sempre. La reattività è la sua forza e la mette tutta in campo, riuscendo a opporsi alla sfuriata della Juve nel primo tempo e anche al tentativo di reazione dei bianconeri dopo il gol di Marione Gomez.
RONCAGLIA 6: Comincia male, soffrendo maledettamente gli affondo di Asamoah. Poi cresce tirando fuori l’orgoglio argentino e nel finale sembra quasi tornato il gladiatore ammirato nella sua prima stagione in viola. Adesso deve confermarsi perché della sua grinta questa Fiorentina ha bisogno come il pane.
GONZALO RODRIGUEZ 6: Liscia subito la palla di testa e lascia un’autostrada a Vidal che punisce subito la Fiorentina. Nel primo tempo il suo reparto è in grande affanno e anche lui va in confusione. Ma col tempo si ricorda di essere un grande giocatore e ritrova la giusta posizione, aginando i più fievoli attacchi bianconeri con personalità.
SAVIC 6,5: Aveva la febbre fino a qualche ora prima del match e per ciò il suo recupero ha del miracoloso. Anche la sua partita è gagliarda, non molla un centimetro e regge l’urto degli avanti della Juve, mostrando anche un’ottima e inaspettata condizione atletica.
TOMOVIC 6: Deve adattarsi a sinistra e soffre molto in avvio, ma non rinuncia mai a spingere quasi a voler esorcizzare i pericoli che la Juve crea costantemente dalle sue parti. Alla fine ha ragione lui perché il suo atteggiamento coraggioso costringe i suoi dirimpettai ad arretrare il proprio raggio d’azione.
PIZARRO 6: Con Vidal pare avere un conto aperto e proprio con il connazionale litiga nel primo tempo, mostrando la faccia da duro nel testa a testa col centrocampista bianconero. Un episodio che pare scuoterlo dal torpore iniziale, infatti comincia a carburare pur restando un po’ al di sotto delle sue enormi potenzialità tecniche. Finisce comunque in crescendo.
BORJA VALERO 6,5: Torna, finalmente, dopo due giornate di assurda squalifica in campionato. Il suo peso specifico nell’economia del gioco viola è enorme, anche se tarda ad esprimerlo forse perché da sempre ha mostrato di faticare a reinserirsi dopo i turni di riposo più o meno forzati. Ma col trascorrere dei minuti si ritrova e macina gioco, finendo sugli scudi e, per poco, non riesce anche a trovare il gol dalla distanza, evitato dai guantoni di Buffon. Bentornato.
AQUILANI 6: Da queste parti è un ex non certo amato e il pubblico lo fischia quando la palla transita tra i suoi nobili piedi. Lui non si scompone più di tanto e, con Borja Valero e Pizarro al fianco, pare più tranquillo, anche se non riesce a inserirsi in fase d’attacco come dovrebbe.
Dal 31’ st VARGAS: Entra bene in partita e costringe Buffon a un super intervento con un sinistro sporco che fa gridare al gol lo spicchio viola dello Juventus Stadium.
MATI FERNANDEZ 6: All’inizio è tra i pochi ad avere le idee chiare, anche se è proprio un suo tocco involontario che permette a Vidal di battere Neto dopo meno di 3’. Ma non si abbatte, anzi macina gioco e combatte fino a che una caviglia non lo tradisce.
Dal 5’ st AMBROSINI: Fa subito sentire i suoi muscoli nel momento topico della gara. Subentrante perfetto.
ILICIC 6: Vederlo in campo al posto di Cuadrado fa storcere la bocca anche al più ottimista dei tifosi, ma si cala bene nella partita e soprattutto è suo il lancio calibrato che innesca Super Mario Gomez per il gol che fa sognare il popolo viola.
MATRI 5: Lotta, su questo non c’è dubbio e, con una scivolata, va anche vicino alla deviazione vincente nel primo tempo. Ma resta il dubbio: possibile che un centravanti non calci mai in porta? Per adesso va così, speriamo ci smentisca presto.
Dal 21’ st GOMEZ 7: Di critiche ne ha dovute ingoiare fin troppe, anche perché dopo cinque mesi di stop non i può ritrovare d’incanto la condizione. Ma uno come lui non si può discutere perché trattasi di giocatore dal pedigree internazionale di lusso e con un curriculum di gol europei da urlo. Così, non appena gli arriva la palla giusta fa vedere quanto vale: scatto in profondità, stop perfetto e diagonale chirurgico a battere Buffon in uscita. Un gol bellissimo, una rete che lo sblocca e con la quale zittisce i frettolosi giudizi di coloro che lo avevano già etichettato come un mezzo bidone. Signori questo è Mario Gomez ed è solo l’inizio…
MONTELLA 6,5: La decisione di tenere Cuadrado in panchina e di schierare Ilicic sembra un rischio troppo grosso, vista l’importanza della partita. E all’inizio pare ancora più assurda, dato che la Juventus perversa soprattutto sule fasce. Anche vedere Pasual in panchina stupisce, considerando che Tomovic deve adattarsi in un ruolo non suo, proprio per rilevare il capitano viola. Ma, dopo le iniziali fasi di estrema difficoltà, la squadra comincia a girare e le sue scelte appaiono sempre più logiche, finché Mario Gomez non regala il gol che fa sognare Firenze. Così, a giochi fatti, ti rendi conto che aveva ragione lui e che aveva preparato la partita con grande sagacia. Adesso, però, dovrà azzeccare anche la formazione del ritorno, visto che si
tratta di una partita di capitale importanza.