FIORENTINA 0
JUVENTUS 1
TABELLINI
FIORENTINA (3-5-1-1): 1 Neto; 15 Savic, 2 G. Rodriguez, 40 Tomovic; 11 Cuadrado, 10 Aquilani, 7 Pizarro, 20 Borja Valero, 66 Vargas; 72 Ilicic; 33 M. Gomez
JUVENTUS (3-5-2): 1 Buffon; 4 Caceres, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 33 Isla, 23 Vidal, 21 Pirlo, 6 Pogba, 22 Asamoah; 14 Llorente, 10 Tevez
NETO 6,5: Fa quasi tutto bene, anzi benissimo. Ma quel gol subito pesa perché il tiro di Pirlo è potente e preciso, ma è anche sul suo palo e con la reattività che si ritrova fra i pali il brasiliano poteva arrivarci. Nel finale, comunque, si erge a ultimo baluardo e limita il passivo con interventi fantastici.
SAVIC 6: Per 70’ forma con Gonzalo Rodriguez una coppia difensiva perfetta, arginando senza eccessivi patemi le iniziative bianconere. Poi, dopo l’espulsione del compagno di reparto, perde le misure, ma è normale che sia così.
GONZALO RODRIGUEZ 5: Peccato perché fino a quel maledetto fallo di Llorente aveva giocato una signora partita. Sempre attento, puntuale e preciso nelle chiusure. E, come sempre, bravo a far ripartire la manovra. Poteva evitare il primo giallo che mister Web non gli perdona (poco dopo però ne perdonerà uno a Vidal nel primo tempo che, a conti fatti, risulterà decisivo visto che il cileno sarà ammonito a inizio ripresa e doveva essere cacciato prima di lui). Comunque la seconda ammonizione se la merita e da lì nasce anche la punizione gol di Pirlo che condanna i viola all’eliminazione.
TOMOVIC 5,5: Orma ha fatto quasi il callo a giocare a sinistra, visto che Montella lo sta impiegando dalla parte a lui meno congeniale da molto tempo e nelle partite che contano di più. Ma resta l’impressione che renda assai meglio sulla fascia opposta.
CUADRADO 6: Nel 3-5-2 gioca molto arretrato e così la Fiorentina perde potenziale offensivo. Comunque lui si adatta e combatte fino alla fine, mettendo anche in difficoltà Buffon con un bolide che ha il solo torto di essere troppo centrale.
AQUILANI 6: Si danna per coprire Pizarro in cabina di regia (finché il cileno sta in campo) e duella a tacchettispianati con Pogba. In attacco non si vede praticamente mai, ma la gara richiedeva sacrificio e lui non si è tirato indietro.
PIZARRO 6,5: Finché sta in campo la Fiorentina non soffre perché il Pek è in gran serata e oltre a fare il regista è anche uno schermo importante davanti alla difesa. Ma la maledizione infortuni stavolta colpisce lui e la Fiorentina va in affanno. Dal 3’ st AMBROSINI 5,5: Ci mette i tacchetti, ma il Pek è tutta un’altra cosa.
VARGAS 5: Combina poco sulla sinistra, soprattutto non serve i traversoni per Gomez per i quali era statoschierato. A conti fatti fa rimpiangere Pasqual.
BORJA VALERO 6: Rincorre Pirlo, tesse il gioco e va spesso anche a concludere. Ma anche il suo serbatoio energetico ha un fondo e quando lo raggiunge, con la Fiorentina ridotta in dieci, può far poco anche lui.
ILICIC 5: Sciagurato l’errore con cui vanifica un’occasione colossale da gol che poteva cambiare la storia della partita. D’accordo è un macino, ma quel pallone bastava piazzarlo e anche col destro un giocatore della sua levatura dovrebbe riuscirci quasi a occhi chiusi.
Dal 28’ st RONCAGLIA s.v.: Entra per turare la falla dell’espulsione di Gonzalo.
GOMEZ 6,5: Lotta come un leone e, dopo una manciata di secondi, sfiora il palo a Buffon battuto. La sua sola presenza in campo tiene in apprensione tutta la Juve. Forse esce troppo presto (a meno che non sia stato lui a chiedere il cambio). Dal 17’ st MATRI 5: Il paragone con Gomez comincia a pesare perché rispetto al tedesco è una facile preda della difesa bianconera. Ci aspettavamo che entrasse con la bava alla bocca, ma così non è stato.
MONTELLA 5,5: Stavolta, a giochi fatti, le sue scelte non pagano. La decisione di schierare Cuadrado da terzino finisce per privare i viola di una freccia offensiva molto importante. Vargas sulla sinistra (al posto di Pasqual) non rende come dovrebbe e la sostituzione di Gomez con Matri pare troppo frettolosa. Comunque la sua Fiorentina gioca alla pari con la Juventus e la mette in seria difficoltà fino all’espulsione di Gonzalo Rodriguez, il vero episodio che determina la partita.