Sampdoria – Fiorentina 0 – 0
IL TABELLINO
Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello (76’ Fornasier), Berardi; Palombo, Krsticic (81’ Renan); Gabbiadini, Soriano, Eder; Maxi Lopez (68’ Okaka).
All. Mihajlovic
Fiorentina (4-3-2-1): Neto; Cuadrado, Diakité, Savic, Tomovic; Mati Fernandez (78’ Ambrosini), Aquilani, Borja Valero; Ilicic (70’ Matos), Wolski (59’ Vargas); Matri.
All. Montella
Arbitro: Carmine Russo della Sezione di Nola
NETO 6,5: Riscatta la prestazione opaca offerta contro il Milan, mostrando una ritrovata sicurezza e qualche intervento importante, vedi la parata del primo tempo sulla punizione di Gabbiadini (sulla quale aveva comunque piazzato male lui la barriera). Nella ripresa corre meno pericoli, ma è sempre attento.
CUADRADO 6+: La necessità (almeno secondo Montella) di giocare da terzino è diventata la sua “condanna” stagionale. Deve mordere il freno e restare basso se non in rare occasioni quando può innestare il turbo e far vedere quanto male potrebbe fare agli avversari se partisse qualche metro più avanti. Comunque dimostra di saper anche difendere e di poter controllare un giocatore pericoloso e in gran forma come Eder.
DIAKITE’ 6: Da centrale è tutta un’altra cosa. In quella posizione può mettere a frutto il suo strapotere fisico, esaltandosi nella lotta prima con Maxi Lopez poi con Okaka. I limiti tecnici nell’impostazione restano pesanti, ma riesce a mascherarli in modo più convincente rispetto a quando deve disimpegnarsi da terzino destro.
SAVIC 6,5: Se la vede spesso con Gabbiadini e riesce a limitarne l’azione offensiva con interventi decisi e al tempo stesso puliti. Peccato soltanto per quell’ammonizione che poteva evitare e che gli costerà la squalifica contro l’Udinese. Nel finale potrebbe segnare, ma lo sciagurato Matri lo anticipa impedendogli di colpire in perfetta solitudine davanti a Da Costa.
TOMOVIC 6: Siamo alle solite: sulla sinistra è in evidente disagio perché quando arriva sul fondo, e nel primo tempo ci riesce spesso, non riesce a crossare col mancino, facendo sfumare buone occasioni. In fase difensiva, però, si adatta bene all’emergenza dettata dall’assenza di Pasqual.
AQUILANI 6+: Per l’ennesima volta deve giostrare da regista per l’insistente assenza di Pizarro. Non è facile contro la Samp perché i centrocampisti blucerchiati pressano alto e gli tolgono il tempo delle giocate. Così, spesso, gli tocca forzarle e la manovra non scorre fluida come dovrebbe. Comunque ci mette grinta e determinazione, qualità che in questo momento sono rare in alcuni dei suoi compagni.
MATI FERNANDEZ 6: La sua cosa più bella è quel destro al giro che sfiora l’incrocio dei pali nel primo tempo. Una perla che avrebbe meritato di finire la sua corsa in fondo al sacco. Per il resto c’è tanta sofferenza per lo stesso motivo valido per Aquilani: il pressing doriano lo manda un po’ in confusione. Dal 32’ st AMBROSINI s.v.: Fa in tempo a provarci di testa… se solo la zuccata fosse stata più angolata…
WOLSKI 5,5: Ha un’altra chance per imporsi nel gruppo dei titolari, ma non riesce a sfruttarla. L’unico lampo è un bel lancio d’esterno che Ilicic non riesce a concretizzare. Troppo poco per pensare di ridiscutere le gerarchie viola.
Dal 13’ st VARGAS 6: Esplode un sinistro mirabolante su punizione dai 30 metri ed è sfortunatissimo perché la palla sbatte sulla traversa, poi sulla linea di porta ed esce incredibilmente. Il montante di Marassi trema a lungo, a testimonianza della micidiale potenza del suo mancino. Poi accusa un problema fisico e finisce zoppicando.
ILICIC 5: Nel primo tempo almeno ci mette il dinamismo, anche se le sue giocate sono quasi tutte sballate. Nella ripresa, invece, sparisce completamente dalla contesa e Montella è costretto a cambiarlo. Nel complesso si conferma oggetto misterioso incapace di lanciare segnali positivi in un momento in cui ci sarebbe un gran bisogno del suo contributo.
Dal 25’ st MATOS 6: Almeno offe freschezza e corsa in quantità industriali, tutto il contrario dei suoi più nobili compagni di reparto.
MATRI 4: L’alibi dell’isolamento là davanti è troppo fragile per spiegare l’involuzione di un centravanti spuntato che non riesce mai a fare la cosa giusta nel momento giusto. Stavolta di gol clamorosi ne fallisce soltanto uno, ma l’errore vale doppio perché il suo maldestro colpo di testa nel finale finisce per sottrarre il pallone a un compagno che avrebbe probabilmente segnato, regalando tre punti alla Fiorentina. Se continua così rischia di perdere la maglia da titolare, pur non concorrenti nel suo ruolo, perché Matos scalpita e difficilmente può far peggio di lui.
MONTELLA 6: Conferma tutte le indiscrezioni della vigilia, presentando una formazione inedita con Cuadrado terzino destro, Wolski a galleggiare tra le linee e Ilicic in appoggio all’evanescente Matri. La Fiorentina soffre in avvio poi migliora gradualmente anche se vedere Cuadrado bloccato dietro solleva più di un dubbio, vista la pochezza offensiva della squadra viola. La mossa è comunque giustificata dall’emergenza e può essere digerita mentre non convince l’insistenza a puntare su un Matri davvero inoffensivo, se non dannoso là davanti. Forse sarebbe l’ora di rispolverare quell’idea di una Fiorentina senza centravanti, con tanti uomini veloci pronti a inserirsi, che potrebbero offrire maggior imprevedibilità a una formazione che, nelle ultime sei partite, è rimasta a secco di gol per quattro volte.