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di Piero Campani Dopo la Scaletti arriva la Scatizzi. Nardella in difesa dall'attacco in rosa a Palazzo Vecchio

admin
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“Esse” come Scatizzi o come Scaletti.  Una lettera che da qualche giorno non fa dormire sonni tranquilli al vicesindaco Nardella, costretto ad aumentare le uscite da Palazzo Vecchio per imprimere nella mente dei fiorentini che rappresenta il futuro del dopo-Renzi.  Nardella a difesa dell’attacco in rosa a Palazzo Vecchio.piero-campani-small
La discesa in campo della presidente della Confartiginato ha scompaginato il panorama generale della corsa a Palazzo Vecchio. Non solo per il personaggio che ha dimostrato in tanti anni di attività di essere una delle donne più in vista per la conduzione manageriale di un associazione, ma anche perché vanta un ottimo rapporto con il tussuto della città. Da quello degli artigiani, ma anche da quello degli utenti, dei cittadini che hanno apprezzato la sua politica nei confronti di una città che deve ritrovare se stessa.
Dal punto di vista prettamente politico l’uscita della Scatizzi, scelta da Ncd (Nuovo Centro Destra) oltre a far preoccupare Nardella, ha messo in crisi proprio la destra fiorentina. Il messaggio è chiaro nei confronti di Massimo Parisi e del suo “mentore” Verdini che non hanno saputo altro che presentare Stella come candidato.  Un candidato perdente, conosciuto solo nella zona del Mercato Centrale dove la sua famiglia è titolare di ben 4 banchini. Stella può diventare un buon politico, ma è giovane deve crescere e Parisi non gli ha fatto un piacere affidandogli la corsa per Forza Italia.
Tirando le somme la destra si presenta con ben tre candidati, Totaro per Fratelli d’Italia, Stella per Forza Italia, a la Scatizzi per Ncd. E per fortuna l’Udc ha scelto di appoggiare la presidente della Confartigianato altrimenti sarebbero state ben quattro.
 

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