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Controlli in via Pratese a 13 ditte gestite da cinesi. 42 lavoratori irregolari

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Controlli della Guardia di finanza in tre capannoni di, sede di 13 ditte gestite da cinesi. Scoperti 42 lavoratori irregolari, di cui 25 in ‘nero’. I titolari di due ditte sono stati denunciati per sfruttamento di manodopera clandestina, uno per l’impiego di un 16enne non in regola con gli obblighi scolastici. Elevate sanzioni amministrative per oltre 130.000 euro. All’operazione hanno preso parte anche Nas, polizia municipale, Asl e Inps.
cinesiI finanzieri del Gruppo di Firenze, coadiuvati dal personale dell’Arma dei Carabinieri, della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’ I.N.P.S., dell’A.S.L., dei NAS e della Polizia Municipale di Firenze, hanno sottoposto a controllo 3 capannoni ubicati in Firenze, via Pratese, dove operavano 13 ditte, gestite tutte da soggetti di etnia cinese, che confezionavano borse in pelle ed accessori d’abbigliamento.
Gli immobili erano stati suddivisi in diverse “celle”, ognuna occupata da una ditta. Al momento dell’accesso presso gli immobili sono stati identificati 42 lavoratori di origine cinese che, dai successivi controlli, sono risultati:
• 25 completamente “in nero”;
• 14 irregolari;
• 2 clandestini;
• 1 minore.
2 datori di lavoro sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria fiorentina per il reato di impiego di manodopera clandestina (art. 22, c.12, D.Lgs 286/98) ed 1 datore di lavoro per l’impiego di manodopera minorile (art. 26 della L. n° 977 del 17 ottobre del 1967).
La D.T.L. ha emesso 9 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14, del d.lgs. 81/2008 (impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all’atto del controllo).
Inoltre, sono state constatate sanzioni amministrative per complessivi euro 130.800, di cui € 29.000 già versati dai soggetti verbalizzati.
Nella parte superiore di un capannone erano stati ricavati soppalchi adibiti a dormitorio per gli operai mentre una parte inferiore dell’immobile era stata adibita a cucina e mensa. I N.A.S hanno sanzionato un soggetto per illecito amministrativo determinato dalla mancanza di autorizzazione per l’attività di preparazione e di somministrazione di pasti (art 6, comma 3, del dlgs 193/07) e proceduto al sequestro amministrativo del locale adibito a cucina e mensa per le cattive condizioni igienico sanitarie riscontrate.
Sono in corso di svolgimento, da parte della polizia municipale di Firenze, accertamenti per verificare la presenza di autorizzazioni edilizie per l’immobile in cui sono stati realizzati i soppalchi.
Nel primo quadrimestre del 2014, gli interventi in materia di lavoro sommerso, tutela delle condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori hanno consentito di verificare complessivamente la posizione di 57 ditte, tutte gestite da soggetti di etnia cinese ed operanti principalmente nel settore delle confezioni di articoli in pelle ed accessori d’abbigliamento, dove erano impiegati 115 lavoratori di origine cinese, di cui:
•88 risultati completamente “in nero”, tra cui anche 5 clandestini e 5 minori;
•27 irregolari;
complessivamente sono stati emessi 28 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs 81/2008 (impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20%del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all’atto del controllo) e constatate sanzioni amministrative per un totale di euro 418.000.
Per quanto concerne le violazioni riscontrate in materia di normativa igienico sanitaria l’Autorità comunale di Sesto Fiorentino ha emesso un’ “Ordinanza contingibile ed urgente di sospensione” ex art. 54 T.U.E.L., in attesa del completo risanamento e messa in sicurezza di un capannone industriale ispezionato.
Nella stessa zona una pattuglia del Gruppo di Firenze della Guardia di Finanza, impegnata nei consueti controlli dell’area, ha sequestrato 4.600 portafogli e cinture in pelle di pitone reticolato (Python reticulatus) di alto pregio e del valore complessivo di oltre 320.000 €. La merce era stipata a bordo di un furgone condotto da 2 cittadini cinesi, che sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria fiorentina per il reato di illecita detenzione e/o importazione di prodotti confezionati con pelle di animali in via di estinzione (art. 2 comma 1 della Legge 150/1992 – Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione – C.I.T.E.S).
Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro e sono in corso ulteriori accertamenti per verificare sia il canale di provenienza che i destinatari finali della preziosa merce.

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