di Franco Vannini
Arrestato l’ex presidente della mens sana Siena Basket Ferdinando Minucci assieme ad altre 3 persone.
Le accuse sono gravi: associazione per delinquere con lo scopo di commettere delitti tributari. L’arresto e poi i domiciliari, sono scattati per l’ex presidente e general manager della Mens Sana Ferdinando Minucci (era in un hotel di Bologna ed è stato trasferito a Siena nella prima mattinata di giovedì ), per Olga Finetti, responsabile della segretaria della società senese, per Stefano Sammarini e Nicola Lombardini, soci della Essedue Promotion e della Brand Management. Ma non solo fra gli indagati ci sono anche Jacopo Menghetti, direttore sportivo della squadra senese e Alessandro Terenzi, legato alla Essedue Promotion.
L’indagine come ha precisato il pm Antonino Nastasi è “molto complessa, pure dal punto di vista ambientale, anche perché ha riguardato una persona molta conosciuta”. L’operazione, denominata “Time Out”, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Siena è sfociata nei provvedimenti ristrettivi perché c’è il rischio che ci sia un inquinamento probatorio e che il delitto possa essere reiterato.
INTERCETTAZIONI TELEFONICHE – Da quanto s è appreso nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamani si è arrivati all’arresto attraverso una serie di intercettazioni telefoniche, di perquisizioni e di segnalazioni bancarie che avrebbero evidenziato l’emissione di fatture false per prestazioni che poi in realtà non sono mai avvenute. Dal 2006 al 2013 per le Fiamme Gialle ci sarebbe un importo di 35 milioni di euro che sarebbe andato alla Essedue (in parte dirottato sulla società Galluzzi) che a sua volta sarebbe servito per pagare dei giocatori su conti esteri. Circa due milioni invece sarebbero finiti “per esigenze personali” nelle tasche di Minucci. Insomma ci troveremmo di fronte ad una spartizione di denaro che gli inquirenti hanno così quantizzato: il 18% rimaneva al gruppo Galluzzi, il 7% alla Essedue, il 5% a Minucci. “Da una stima prudente – dice la Gdf – è stato ricostruito che Minucci abbia percepito in nero almeno due milioni di euro, oltre allo stipendio”.
PAGAMENTI IN NERO — Ci sarebbe stato anche il pagamento in nero degli atleti: circa 16 milioni di euro di evasione per 25 giocatori tesserati negli anni, 17 dei quali sono stati denunciati. Per la Mens Sana venivano ottenuti vantaggi: evasione Irpef, Irap e contributi. Ma l’indagine, riguarda anche la cessione del marchio, avvenuta nel 2012, finalizzata alla sistemazione del bilancio e quindi all’iscrizione al campionato.
SEQUESTRI – Sono stati disposti anche i sequestri di denaro contante e beni mobili come barche ed automobili. Per il pm Nastasi ci troveremmo di fronte ad un’azione criminale che ha cercato di utilizzare le sponsorizzazioni ottenute dal Mps in sette anni (circa un centinaio di milioni di euro) per una gestione “del tutto personale”. Dopo la denuncia di alcuni soci della Mens Sana basket per falsificazioni nelle comunicazioni sociali, si è arrivati all’accusa di bancarotta fraudolenta aggravata perché questo comportamento avrebbe causato il dissesto economico della società.
PRESIDENTE DI LEGA – Minucci proprio recentemente è stato eletto (con decorrenza dell’incarico dal 1 luglio) con due soli voti contrari presidente della Lega basket, l’organismo che gestisce il massimo campionato di pallacanestro. Tutto questo quando il primo troncone dell’inchiesta era già avviato. E’ vero che c’erano state le dimissioni, anche se forse solo formali, di Minucci da presidente della Mens Sana, ma questo nuovo incarico aveva fatto storcere la bocca a qualcuno al quale era sembrato “un premio” non proprio meritato.
A chiedere al gip le misure cautelari nei loro confronti il sostituto procuratore della Repubblica di Siena, Antonino Nastasi, che da oltre due anni e mezzo ha acceso un faro sulla gestione economico finanziaria della squadra pluricampione d’Italia. Il gip ha ordinato anche sequestri di beni per un totale di 14 milioni di euro.