“Le problematiche della movida riguardano profondamente il concetto di vivibilità di una città e la qualità della vita dei singoli cittadini. Per questo mi dispiace molto che Nardella non abbia raccolto l’invito a confrontarsi su questo tema che rappresenta uno dei principali elementi di esasperazione dei rapporti tra cittadini, residenti, esercizi commerciali e fruitori della notte. Tutti lasciati soli dalla scorsa amministrazione, a gestire una problematica complessa che ha bisogno di un approccio integrato governato dal Comune con regole certe e la garanzia che le stesse siano rispettate”.
È quanto ha dichiarato Cristina Scaletti, candidata sindaco per Firenze nella conferenza stampa che stamani ha tenuto al Caffè Letterario delle Murate. Parte dai principi, Cristina Scaletti, per presentare le sue proposte sulla sicurezza e la gestione della movida fiorentina e accanto a lei la sedia vuota perché manca “l’atteso interlocutore”: il vicesindaco Dario Nardella con il quale avrebbe voluto confrontarsi su uno dei problemi che riguardano la città di Firenze. Magari potrà essere presente in uno dei due prossimi venerdì, sempre alle 12,00 e sempre al Caffè delle Murate.
“Anche la cosiddetta movida deve essere riscoperta nella sua valenza culturale come spinta per la creatività e non come momento di sballo e di degrado, con tempistica certa per gli interventi in caso di disturbo della quiete pubblica e dei sonni di chi la movida non la vuole subire” ha proseguito Cristina Scaletti che ha promosso “precise azioni nelle scuole per sensibilizzare tutti i frequentatori della movida ma anche la presenza di mediatori culturali notturni che invitino al rispetto delle regole”.
A questo deve aggiungersi un ascolto continuo da parte dell’Amministrazione anche con l’aiuto di cittadini singoli che rappresentino le istanze delle diverse aree. Deve essere attuata una politica dove accanto al rispetto delle regole si creino i presupposti per un cambiamento culturale affinché la movida si trasformi in una risorsa e non sia più un problema.
“La notte è di tutti! E tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Non solo perché è un principio sancito dalla Carta Costituzionale ma perché nessuno può sentirsi leso dal diritto dell’altro. È un principio sostanziale dello stato laico e democratico”.
“Privatamente e personalmente – prosegue Scaletti – è legittimo avere opinioni e pensieri diversi ma chi amministra deve garantire a tutti le stesse possibilità. Firenze vive un momento particolarmente difficile rispetto alla movida perché i residenti da una parte, i commercianti dall’altra, i turisti e i giovani sono stati lasciati tutti soli. In un fragilissimo sistema di autogestione che opprime e mortifica le fasce più deboli, istiga alla rabbia e ostacola ogni forma di convivere civile”.
“Deve essere istituito un assessore alla notte. Come a Parigi. La diversità dei ritmi della notte devono essere una risorsa, non un problema. Per questo si potrebbero indire gli stati generali della notte perché la notte appartiene a chi ha il diritto di dormire, a chi fa i turni di notte e magari non ha un mezzo pubblico disponibile perché il servizio notturno non esiste e a chi di notte vuole fare festa. La notte appartiene anche agli studenti che devono studiare e ripassare, con dei luoghi che devono essere sempre aperti, sicuri e rispettosi, dalle case degli studenti alle biblioteche. Deve essere garantita la sicurezza e pensare alla presenza di vigili e Pierrot della notte, sul modello parigino, che invitino al rispetto. Le regole devono essere fatte rispettare!”.