Mano libera alle Ferrovie e a Nodavia per il tunnel sotto Firenze. L’accordo sul monitoraggio ambientale è scaduto da oltre un anno e nessuno, in primis il Ministero se ne preoccupa. I sei membri dell’Osservatorio scaduti a marzo 2011 continuano a percepire il compenso di 1.500 euro al mese. In barba alla revisione delle spese.
“Niente tutela e monitoraggio ambientale sui lavori dell’Alta Velocità a Firenze, a Campo di Marte e agli ex Macelli.” E’ la denuncia di Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà a Palazzo Vecchio e di Adriana Alberici, consigliera al Q5, dopo la scoperta che un atto fondamentale degli accordi nazionali sull’Alta Velocità è scaduto, quindi non è più valido, ed è proprio quello che riguarda la tutela ambientale e l’istituzione dell’Osservatorio, l’organismo preposto alla vigilanza sulla corretta esecuzione dei lavori in corso, da un punto di vista di tutela ambientale.
L’Accordo Procedimentale del 3 marzo 1999, sottoscritto da Ministero dell’Ambiente, Ministero dei Trasporti, Ferrovie, TAV, Regione Toscana, Provincia Firenze e Comune di Firenze, prevedeva una durata di 10 anni “dal primo giorno del mese successivo dalla stipula dell’Accordo Integrativo” che fu poi stipulato il 15.2.2001.
“Quindi cantieri e lavori senza controllo ambientale a Firenze”. Ogni prescrizione e qualunque intervento e attività di tutela e monitoraggio ambientale, previsti nel decennio scorso, sono solo sulla carta. Ma intanto i sei membri dell’Osservatorio sono in carica dalla loro nomina del Ministero dell’Ambiente nel dicembre 2010: rappresentanti di Ferrovie, Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti, di Regione e della Provincia, e del Comune di Firenze, che ha espresso il presidente, l’ing. Giacomo Parenti, braccio destro ‘tecnico’ del sindaco Renzi.