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"Ladri e corrotti via a calci nel sedere", Razzanelli ricorda che lo dice Renzi. Le grandi opere sfiorate da molte inchieste

admin
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Il consigliere Razzanelli, nel suo intervento in Palazzo Vecchio ha messo in evidenza  la situazione di Firenze in riferimento ai grandi lavori a cominciare dalla Tramvia. Ecco il suo intervento

razzanelli“I ladri e i corrotti, via a calci nel sedere” vorrei che queste parole risuonassero ogni volta che in quest’Aula parleremo di opere pubbliche e di appalti. Ma soprattutto che venissero applicate veramente.

Dico questo perché fino ad oggi Il Comune di Firenze non ha certo brillato nell’affidamento degli appalti pubblici relativi alle Grandi Opere.
Dalla Tav, al Parco della Musica fino alla Tramvia, in tutti casi c’è un’inchiesta in corso che registrano un rapporto malato tra imprese e politica. Vorrei ricordarle brevemente a chi c’era e anche a chi siede tra questi banchi per la prima volta perché senza la doverosa memoria storica  la parola cambiamento è un ritornello vuoto.

Tav e Stazione Foster: un’opera miliardaria, specialmente la Foster,  la cui utilità è ancora tutta da provare. Per anni associazioni come Idra ed esponenti politici dell’opposizione che  hanno fatto parte di questo Consiglio Comunale ne hanno denunciato pericoli e irregolarità, sempre ignorati.  Anno 2013 la Procura di Firenze apre un’inchiesta con ipotesi di reato che comprendono l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e la gestione abusiva dei rifiuti, coinvolti i vertici di Nodavia e di Coopsette, le aziende costruttrici  e politici eccellenti. Risultato: Quelle aziende sono ancora lì. Non solo: tra gli indagati mi risulta esserci anche Ercole Incalza, il suo nome è citato anche nel caso Mose ed Expo, Incalza è tutt’oggi è alla Guida del Ministero delle Infrastrutture. “I ladri e i corrotti, via a calci nel sedere”.

Parco della Musica: Anno 2007, la società Appalti e Costruzioni Sac di Roma  ottiene l’appalto per la costruzione del Nuovo Teatro Fiorentino, nel 2008 iniziano i lavori. Anno 2010 il tar del Lazio annulla la gara per gravi illegittimità. L’appalto rientrerebbe nell’ambito dell’inchiesta sulle Grandi Opere e della “cricca” quella afferente a Diego Anemone e Angelo Balducci.  La magistratura dispone il sequestro dei beni di padre e figlio titolari della Sac che avrebbero pagato tangenti per ottenere l’appalto del teatro.
Nella gara per il Teatro dell’Opera di Firenze, a presiedere la commissione che assegno la vittoria alla SAC tra il 23 ed il 28 dicembre 2007, incluso la vigilia,Natale e Santo Stefano  cioè in due giorni e mezzo fu Salvo Nastasi. Non mi risulta che Salvo Nastasi sia stato messo alla porta.

Il Teatro dell’Opera di Firenze, che Sac si era aggiudicato per 69 milioni, sta arrivando  a costare oltre 250 milioni  e non è stato ancora completato mentre il Maggio Musicale Fiorentino  è ancora in dissesto finanziario.

 Tramvia: La  prima gara andò deserta. La seconda fu vinta dalla  Baldassini-Tognozzi-Pontello. ne seguì il ricorso dell’azienda rivale Nella terza gara  a vincere fu una  cordata di entrambe le società. La Btp, la stessa azienda coinvolta nello scandalo della Maddalena e delle Grandi Opere, fallisce nel 2011.  E’ Impresa Spa di Raffaele Raiola a rilevare l’appalto, tempo sei mesi e Raiola porta i libri in tribunale per il fallimento della sua  azienda.  Con quali criteri fu scelta l’azienda di Rajola. Sarebbe bastato  controllare un paio di bilanci per rendersi conto dello stato di salute di Imprea Spa.  Alla fine nell’ottobre scorso, arriviamo a Grandi Lavori Fincosit, il cui presidente Alessandro Mazzi era già stato sfiorato tanto per cambiare  dall’inchiesta sulla Maddalena, ora è in carcere con l’accusa di aver pagato tangenti per aggiudicarsi l’appalto del Mose a Venezia. Ripeto le parole di Matteo Renzi “i ladri e i corrotti, via a calci nel sedere”. Ed io aggiungo e  le loro imprese .

Il  sindaco, che mette l’ascolto alla base della propria politica amministrativa , non può ignorare i 130.000 fiorentini che presero parte al referendum del 2008  che decretò la fine del tram in piazza Duomo e boccio definitivamente la linea 3 in via dello Statuto.  Se ritiene che i fiorentini abbiano cambiato idea. Lo verifichi li stesso. Lanci lui stesso un referendum nel quartiere  5 o in tutta la città senza aspettare la richiesta di consultazione popolare per la quale stiamo raccogliendo le firme e lo stesso appello rivolgo al presidente Caterina Biti e all’ assessore Giorgetti”.

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