Uno squalo di oltre tre metri è stato trovato morto nelle acque dell’Isola del Giglio (Grosseto). L’esemplare, della specie ‘capopiatto’, del peso di oltre quattro quintali, è a disposizione dell’autorità marittima a Giglio Porto, dove peraltro ha richiamato l’attenzione di gigliesi e turisti. Lo squalo fa parte di una specie di grandi squali più diffusa nel mar Mediterraneo ed in genere non attacca l’uomo. E’ stato un subacqueo a notarlo a 200 metri dalla riva, quindi è partita la segnalazione per l’Arpat e i biologi che ora stanno lavorando intorno al relitto della Costa Concordia.
Gli squali capopiatto sono distribuiti in tutto il mondo nei mari temperati e possono raggiungere lunghezze al di sopra dei 5 metri. Allo stadio immaturo vivono in prossimità dei fondali. Le femmine sono ovovivipare e danno alla vita da 22 a 108 piccoli, alla nascita sono lunghi circa 60 cm. Si nutrono di una infinità di diverse prede, soprattutto pesci tra cui altri squali, aringhe, merluzzi, e perfino pesci spada, calamari, granchi e anche foche. Vengono pescati, la carne è commestibile e anche sono usati anche per la produzione di oli. Sono squali piuttosto aggressivi, in genere non attaccano l’uomo se non molestati, ma vi sono stati casi in cui, per esempio a San Francisco in California, hanno aggredito un uomo che passeggiava col cane in spiaggia, possono avvicinarsi molto alla riva. I pescatori sportivi riportano che lo squalo capopiatto una volta issato sulla barca continui ad essere pericoloso e cerchi di mordere anche al di fuori del suo elemento naturale.