È riemersa di 6,5 metri la Concordia e attualmente la linea di galleggiamento si trova di poco sopra la prua della nave, che dovrebbe spuntare nel corso della giornata di oggi. I tecnici stanno lavorando all’abbassamento di 6 cassoni del lato di dritta: una volta che questi saranno nella loro posizione finale, consentiranno la riemersone totale del ponte 4 e del ponte 3 l’ultimo previsto prima della partenza.
Oggetti nave trovati a riva, avviati controlli – Una boa, un sacco con un paio di pantoloni e un giubbotto salvagente. Sopra a tutti il logo di Costa, ad indicarne con chiara evidenza l’origine. Sono fuoriusciti dalla Concordia ed arrivati nel pomeriggio di ieri sulla spiaggia dell’Arenella, nascosta da un promontorio dietro la scogliera dell’isola del Giglio dove la nave da crociera si è adagiata due anni e mezzo fa ed ora rialzata. L’Osservatorio di Costa Concordia ha chiesto controlli e verifiche immediate.
Preghiera chiesa e grazie delle naufraghe francesi – In quella che si spera sia l’ultima domenica della Costa Concordia all’Isola del Giglio, non è mancata una preghiera durante la messa. Don Lorenzo Pasquotti, parroco della chiesa di Giglio porto, ha rivolto un pensiero a chi sta lavorando per portarla via e alle vittime, mentre tre naufraghe francesi, arrivate ieri sull’isola e sedute tra le prime file in chiesa, hanno voluto dire ‘grazie’ ai gigliesi dall’altare.
“Preghiamo per le persone che stanno finendo di preparare la nave perché martedì venga portare via con sicurezza e con tutta la cautela che serve – ha detto il sacerdote – pensiamo a loro e alle loro famiglie che sono lontane e pensiamo a quelli che erano a bordo. Ricordiamo i morti, tutti, anche quelli che stavano lavorando (come il sub spagnolo morto nei mesi scorsi, ndr). Li presentiamo tutti al Signore”.
A fine messa, le parole delle sopravvissute francesi: “Volevamo ringraziare tutti i gigliesi e far benedire questa splendida isola – ha detto Anne Decrè che è anche presidente del comitato delle vittime francesi (in tutto sei), parlando nella sua lingua e un po’ commossa – sono veramente molto contenta di essere qui e ringrazio ancora tutti gli abitanti”.
A quel punto tra i fedeli è partito un applauso. Successivamente le tre hanno salutato in sacrestia don Lorenzo e una di loro ha riconosciuto tra le tonache quella viola che il sacerdote le aveva prestato la notte del naufragio per scaldarsi. “Gliela avevo data da mettersi addosso, mi ha detto che non le era servita molto, ci credo, è di poliestere – sorride il prete – però l’ha riconosciuta subito”.
Fonte Ansa