E’ stato il quotidiano La Repubblica a sollevare il polverone con il resoconto della richiesta da parte del presidente dell’Opera del Duomo, Franco Luchesi per avere il via libera per una concessione pubblicitaria da mettere sui pannelli per recuperare parte di soldi per i lavori. Ma il comune ha subito cambiato la legge prima di dare una risposta all’Opera del Duomo
Su proposta dell’assessore alle attività produttive Giovanni Bettarini, venerdì scorso la giunta ha approvata una modifica all’articolo 9 del regolamento sulla pubblicità. Firenze vanta 5 ‘top monuments’, 5 tesori, c’è scritto: Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio, il Duomo, il Campanile di Giotto e naturalmente il Battistero. Per tutti quanti si deve passare dalla giunta: l’ultima parola sulla tutela dell’immagine della città e sull’uso pubblicitario dei cinque monumenti è sua. E se la risposta è negativa, si dice nella modifica, sarà ancora la giunta a proporre delle alternative per racimolare il denaro necessario al restauro o alla ripulitura: palazzi alternativi nella misura massima del 20% della superficie nel caso si trovino nel centro Unesco, del 40% se invece fuori.
La risposta del presidente dell’Opera del Duomo Franco Lucchesi. In merito all’articolo apparso sul quotidiano La Repubblica ed. Firenze dal titolo “Pubblicità sul Battistero è scontro tra Nardella e l’Opera del Duomo” precisa quanto segue:
“Sono dispiaciuto nell’apprendere dalla stampa che il Sindaco Nardella si è infuriato e ne sono anche meravigliato. L’Opera ha tenuto un comportamento molto responsabile e non abbiamo certo dato esca a reazioni irritate. Avevamo avuto inizialmente solo la richiesta di prestare molta attenzione alle proposte pubblicitarie che sarebbero state avanzate, ma non ci era stata prefigurata alcuna obiezione di fondo se non il rispetto del regolamento vigente: cosa che l’Opera ha puntualmente fatto, anche pretendendo che ogni avviso pubblicitario, prima di essere inoltrato al Comune, ricevesse il nulla osta da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Opera stessa. Un Consiglio – è bene ricordarlo – nel quale siedono, fra gli altri, anche un ex soprintendente ed un docente universitario di restauro dei monumenti, entrambi ben noti per serietà e rigore nel rispetto delle bellezze della città.
Abbiamo visto travolgere le prime due proposte pubblicitarie (Expo 2015 e la mostra Equilibrium del Museo Ferragamo) la prima dal ritardo nella risposta – peraltro favorevole, anche se tardiva – la seconda da un silenzio prolungato che ci ha semplicemente indotti a sollecitare una risposta.
La risposta, da quello che apprendiamo dalla stampa, è stata decisa e l’Opera ne prende atto. Ci fa piacere che sia l’intera Giunta ad assumersi il compito di tutelare la dignità dei monumenti che abbiamo in cura perché questa attenzione non potrà che essere indirizzata anche al contesto in cui questi monumenti si trovano, ovvero l’intera piazza del Duomo, che ne ha ancora tanto bisogno! Anche se non possiamo che essere spiacevolmente sorpresi nel constatare che, per il Comune, l’Opera – nonostante la più che qualificata composizione del suo Consiglio di amministrazione – non offre garanzie nella valutazione di ciò che è decoroso per la salvaguardia di monumenti che da secoli sono tutelati proprio dall’Opera e che sono oggi oggetto di una imponente campagna di restauro tutta a carico dell’Opera stessa.
Del resto le risorse che si programmava di ricevere dalla pubblicità servivano proprio per aiutare l’Opera in questo impegno così massiccio: un contributo certo non esaustivo (nella migliore delle ipotesi di circa mezzo milione di euro a fronte di un investimento di quasi due milioni solo per la pulitura delle superfici esterne del Battistero). E la supposta indecorosa pubblicità era previsto che occupasse molto meno di quel 20% dell’intera superficie che il regolamento comunale fino ad oggi vigente consentiva: circa la metà di una delle 8 facciate, quella rivolta verso Borgo San Lorenzo. Non proprio un “totem pubblicitario” o un “fasciare il Battistero di messaggi pubblicitari”.
Come è giusto che sia per un organismo che ha sempre lavorato nel rispetto delle norme e in armonia con le istituzioni, l’Opera del Duomo prende atto della decisione assunta dal Comune di Firenze e vi si adeguerà. Proseguiremo il nostro lavoro cercando alternative e se constateremo che le risorse così venute meno non ci consentiranno di completare la pulitura del Battistero, riporteremo il problema sul tavolo delle istituzioni, sperando di non dover lasciare il lavoro incompiuto per mancanza di risposte”.