La prima vera partita della Fiorentina dopo le amichevoli in Val di Fassa potrebbe rappresentare il testimone di un cambio di rotta di Montella. Gli avvertimenti lanciato da Moena di un coinvolgimento dei “nostri” giovani nel futuro del gioco della squadra viola troverranno conferma oppure si continuerà con gli anziani. Quelli che, secondo l’allenatore viola, danno una maggiore sicurezza in ogni circostanza.
Il gatto che si morde la coda. In linea di massima Montella ha ragione ma se nessuno offre, a questi giovani, la possibilità di farsi esperienza questi rimarranno sempre delle promesse. In questi casi non si può dare spazio alla politica, quella sportiva non partitica, cercando di non assumersi le responsabilità per il proprio ruola. Anche perché se questi giovani vengono mandati in campo solo per un massimo di 15 o venti muniti nessuno saprà se Macia e Pradé hanno visto bene, hanno puntato su un futuro della Fiorentina basato sui “nostri” giovani. Se tu allenatore ritieni che non siano all’altezza dell’attuale Fiorentina devi dirlo chiaramente e non giocare a nascondino utilizzandoli per pochi minuti
Mondiali brasiliani Dal sud America è arrivato un segnale ben preciso che vede la Germania al vertice seguita dalle nazionali emergenti. Per rendere al massimo una squadra deve essere un mix fra esperienza e gioventù. Molti giovani appena ventenni hanno dato un volto nuovo alle proprie nazionali partendo già dal primo minuto. Montella fosse stato uno dei tecnici delle nazionali che hanno schierato molti giovani si sarebbe comportato in tal senso. Permettetemi qualche dubbio. Solo impiegandoli a lungo si potrà capire il loro valore.
Cuadrado e un mese per capire Dalla trasferta sudamericana si potrà capire se effettivamente Montella ha intenzione di cambiare impostazione oppure sono state parole di circostanza tanto per tenere buona la piazza e soprattutto il patron Andrea Della Valle che non aveva gradito l’uscita di Montella alla fine del campionato sul futuro grazie all’arrivo di nuovi campioni dal nome altisonante. Che però costano e fanno salire il monte ingaggi,
Piero Campani