La Fiorentina ha vinto 1-0 contro l’Universitario a Lima, in Perù, conquistando la Copa Euroamericana.
La rete di Brillante al 33′, su assist di Rossi, regala ai viola e all’Europa il successo nella seconda edizione del trofeo conteso tra Uefa, Concaf e Conmebol.
Le pagelle di Tommaso Borghini
Non bella, ancora lontana dalla migliore condizione (e non potrebbe essere altrimenti), ma pratica e intelligente nella lettura di una partita inizialmente difficile contro un avversario inferiore sì tecnicamente, ma anche molto carico e determinato, oltre che già in pieno ritmo campionato.
La Fiorentina esce promossa dalla terza prova della tournee sud americana, andando a vincere in Perù nello stadio di Lima dell’Universitario, dimostrando una evidente crescita sul piano tattico rispetto alle ultime uscite. Crescita dovuta all’inserimento dei senatori (in particolare di Pizarro, autentico direttore d’orchestra della sinfonia viola) e al sorprendente inserimento di alcuni dei suoi giovani (su tutti l’australiano Brillante che si conferma jolly prezioso per tenacia e dinamismo, addirittura capace di sbloccare la gara con una gran conclusione dal limite).
Molto solida, con il ritorno di Gonzalo Rodriguez e Savic e con la ritrovata freschezza atletica di Roncaglia, la difesa. Da rivedere le prestazioni di un altalenante Borja Valero, di un Vecino adattato a destra e di un Ilicic ancora più sregolatezza che genio.
Dulcis in fundo l’attacco: gli occhi di tutti erano puntati sulla coppia dei sogni, Pepito Rossi-Mario Gomez, tornata insieme dopo undici interminabili mesi di calvario e tribolazioni. La prestazione dei due gioielli viola non sarà stata di quelle memorabili, ma entrambi hanno dimostrato di essere in buone condizioni fisiche e di poter tenere botta nei duelli atletici con i rocciosi (e spesso un po’ troppo fallosi) avversari. E’ questo ciò che voleva vedere Vincenzo Montella e ciò che speravano tutti i tifosi viola. Per trovare l’intesa ci sarà tempo, forse neanche troppo visto il valore tecnico di due giocatori che sembrano nati per giocare insieme.
TATARUSANU 6,5: In netta crescita rispetto alla prima uscita. Stavolta è sicuro nelle uscite e, a freddo, compie un grande intervento su colpo di testa ravvicinato. Freddo e attento anche nel finale un po’ convulso.
RONCAGLIA 6,5: L’aria sudamericana lo ha rinvigorito. Mette la museruola a chiunque gli capiti a tiro e sfodera un numero incredibile nella ripresa: stop e tiro volante dal limite dell’area. Il missile s’infrange sulla.
GONZALO RODRIGUEZ 6: La sua sola presenza al centro della difesa garantisce tranquillità, anche se gli manca ancora la condizione migliore. S’innervosisce un po’ troppo nel finale, rischiando anche di non finire la gara.
SAVIC 6: Disattento sulla prima conclusione volante dell’Universitario, disinnescata da Tatarusanu. Poi prende le misure e per gli avversari di turno non c’è storia.
VECINO 6: Si vede subito che fa fatica ad adattarsi al ruolo di esterno destro, perché porta troppo la palla e perché sbaglia quasi sempre il tempo del cross. Ma ci mette corsa e impegno, rendendosi utile anche nella fase di ripiegamento.
BRILLANTE 7: Buon nome non mente. Dimostra una condizione atletica sorprendente, andando il doppio rispetto ai compagni e recuperando palloni su palloni, per poi redistribuirli con intelligenza. E’ dappertutto, anche al limite dell’area quando sfrutta l’assist di Pepito Rossi, scagliando in rete un destro rabbioso. Rappresenta la sorpresa più lieta di questo inizio di stagione e se continua così può aspirare a un posto quasi fisso da titolare.
PIZARRO 7: Dopo la consueta “bizza” estiva è tornato in gruppo da pochi giorni, ma pare esserci stato fin dall’inizio o addirittura prima. Tutti i palloni passano dai suoi piedi e si trasformano in giocate illuminanti per i compagni. Quando i ritmi gara si abbassano lui sale in cattedra e diventa lo spauracchio degli avversari che vedono sparire la palla, per vederla riapparire magicamente dove non possono più arrivare. Se il buongiorno si vede dal mattina, mai rinnovo fu più azzeccato di quello del vecchio grande Pek.
BORJA VALERO 6: Non è ancora lui e lo si vede da qualche pallone perso che, normalmente, gestirebbe a occhi chiusi. Sta ancora cercando la giusta condizione ed è meglio così, dato che l’inizio del campionato è ancora lontano. Comunque l’intelligenza calcistica resta di livello sublime, come dimostrano il lancio per rossi che avvia l’azione del vantaggio e un assist col contagiri per Babacar nella ripresa.
VARGAS 6,5: Torna da capitano nel suo stadio contro la sua vecchia squadra. In Perù è un idolo assoluto e moltiplica le forze per mantenere intatta questa sua fama che, da queste parti, non si è offuscata neppure nel suo periodo più nero. Il risultato è che spinge molto sulla fascia, facendo impazzire i suoi marcatori di turno. Rischia anche di lasciare il segno con un paio di conclusioni dalla distanza. Fosse sempre così motivato…
ROSSI 6+: Per la prima volta in stagione da primo minuto e, finalmente, al fianco di Mario Gomez. L’inizio è faticoso perché c’è da trovare la giusta posizione e i difensori peruviani non scherzano con le entrate dure. Lui non si fa intimorire, anzi, lotta su tutti i palloni fino a sfornare l’assist per Brillante con una giocata delle sue. Esce, giustamente, nell’intervallo. Giusto centellinarlo, visto che il campionato comincia tra un mese.
GOMEZ 6: Non è ancora brillante e allora usa il fisico per farsi spazio tra i difensori locali che gli si aggrappano sulle spalle. Spesso riesce a scrollarseli di dosso, pur andando raramente alla conclusione. Però fa salire la squadra e tiene impegnati almeno due avversari alla volta. Per perfezionare l’intesa con Rossi il tempo non manca.
ILICIC 6: Entra nella ripresa per Rossi e comincia col piede sbagliato, perdendo troppi palloni. Poi cresce, inventandosi un numero d applausi, peccato che, proprio sul più bello, sballi la conclusione.
BABACAR: Una mezz’oretta per Gomez. Si muove bene, facendosi trovare libero dai compagni. Sbaglia un gol davanti al portiere, il secondo in questa tournee, ma stavolta il quoziente di difficoltà era più elevato.
PASQUAL E WOLSKI S.V:
MONTELLA 6,5: La terza partita sudamericana era quella più insidiosa perché la squadra poteva essere scarica fisicamente. Così non è stato: anche se non ancora al top, i viola hanno tenuto botta contro una formazione già in pieno ritmo campionato. Il 3-5-2 sfoderato nel primo tempo è quello che meglio si addice alle caratteristiche degli elementi attualmente a disposizione e, pur non creando grandi occasioni, la Fiorentina tiene bene il campo, passando in vantaggio alla prima vera azione pericolosa. Nella ripresa cambia gli uomini e il modulo, sfiorando il raddoppio più con iniziative individuali che con la manovra. Ma va bene così perché, visto il periodo, la squadra gira già discretamente e l’impressione è che non possa che migliorare.