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di FRANCESCO MATTEINI Il giorno di Cuadrado. Le carte per il sogno

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cuadrado-mnatteiniA Firenze si freme più per il futuro di Cuadrado che per quello del Senato. E, considerando il livello del dibattito e le gazzarre sbandierate per libertà, forse è perfino giusto così. L’attesa per il faccia a faccia tra il giocatore e Andrea Della Valle si è fatta spasmodica. C’è in ballo un sogno: veder giocare il trio Rossi-Gomez-Cuadrado per un intero campionato e, come cantava Jannacci, “vedere sulla gente l’effetto che fa”. Credo che questo sogno sia cullato anche dai Della Valle.
Dopo l’anno marchiato da svarioni arbitrali, seguito da quello all’insegna dell’infermeria, si potrebbe anche confidare nel calcolo delle probabilità e supporre che il prossimo riservi alla Fiorentina un po’ di culo. E se la buona sorte fosse anche corroborata da quei tre là davanti… Sento molto pessimismo sulla possibilità che Cuadrado resti in viola. Non credo sia giustificato. Vediamo le carte in tavola in una partita finora giocata con sobrietà e correttezza (nessuna bizza, nessuna dichiarazione avventata né del giocatore, né del procuratore, né della famiglia).
Cuadrado ha dalla sua lo straordinario talento che lo rende appetibile per le migliori squadre del mondo e la giusta dose di ambizione di provare a misurarsi ai massimi livelli calcistici. Stop. Tutto qui.
La Fiorentina ha in mano un contratto che scade nel lontano giugno 2017, fra tre campionati, dove si prevede un ingaggio che, per il livello del giocatore, è ormai da saldi di fine stagione.
E’ evidente che in caso di braccio di ferro tra giocatore e società, è il primo che avrebbe più da perdere. Proviamo a immaginare un mancato accordo sulla cessione perché non c’è un’offerta ritenuta conveniente dalla
Fiorentina. Che fa Cuadrado? Mette il muso? Così non otterrebbe neanche il consistente ritocco che comunque la Fiorentina è disposta a concedergli. Per ripicca smette di fare slalom tra gli avversari e gol da applausi? Così Barcellona, Bayern, Manchester United la prossima estate neanche si ricorderebbero di lui. Tanto qualche nuovo talento spunta sempre. Il calcio in questo è impietoso. Non c’è memoria.
Solo giocando al massimo delle sue possibilità potrebbe convincere qualcuna delle super società europee a rompere il salvadanaio e consegnare, tra un anno, alla Fiorentina la somma che potrebbe liberarlo. Prima di poterlo fare in barba ai Della Valle dovrebbero trascorrere tre campionati. Un’era calcistica. Può accadere di tutto. Vale la pena rischiare?

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