L’Ambrosia, pianta della famiglia delle Composita e originaria del Nord America, ha iniziato a diffondersi in Europa verso la fine del 1800 probabilmente a causa della contaminazione di sementi e granaglie importate dal Nord America. Un ulteriore incremento di questo fenomeno si è verificato durante la II Guerra Mondiale a causa dello spostamento di uomini e mezzi in tutto il continente e che ha favorito la dispersione dei semi.
Attualmente, le aree europee dove la pianta è più diffusa sono la Francia e i paesi balcanici. In Italia l’Ambrosia è particolarmente diffusa nel Nord, soprattutto in Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia.
L’Ambrosia è una pianta infestante e pioniera; questa caratteristica favorisce il suo insediamento in aree dove la vegetazione originaria è stata rimossa, dando origine a zone incolte (margini di campi, bordi stradali, sedi ferroviarie, cantieri edili e aree abbandonate in genere).
L’Ambrosia è una pianta annuale che inizia il suo ciclo vegetativo con la germinazione dei semi nel mese di maggio. La fioritura inizia dal mese di luglio e si protrae fino alla fine di Ottobre. Durante il periodo di fioritura il polline viene prodotto in grandi quantità (ogni pianta è in grado di produrre fino a 2,5 miliardi di granuli di polline in una giornata). Anche i semi sono prodotti in grandi quantità (fino a 60,000 semi per pianta) e conservano la capacità germinativa fino a 40 anni.
Pollini di Ambrosia osservati al Microscopio ottico
L’Ambrosia artemisiifolia è la specie più diffusa ed anche la più conosciuta in Italia, a causa della forte allergenicità posseduta dai suoi granuli pollinici. Si sottolinea che, anche in aree dove la pianta non risulta presente, possono essere rilevate elevate concentrazioni polliniche, in quanto i pollini sono trasportati dal vento anche da grandi distanze (impollinazione anemofila).
Le concentrazioni di pollini in atmosfera più elevate si registrano nel periodo da metà agosto a metà settembre.
Informazioni ulteriori sulla pianta e sul polline sono reperibili sul sito Pollnet che raccoglie a livello nazionale i risultati del monitoraggio dei pollini realizzato dalle varie agenzie per la protezione ambientale.
I pollini di Ambrosia rappresentano attualmente un’importante causa di allergia, in particolare nel Nord America ed in Europa. L’allergenicità dell’Ambrosia è ritenuta addirittura superiore a quella delle Graminacea e e si manifesta sia per contatto o inalazione del polline (riniti, congiuntiviti e asma), sia per contatto diretto della pianta che può indurre manifestazioni cutanee.
A sottolineare la rilevanza della problematica, alcune amministrazioni pubbliche hanno emanato disposizioni sotto forma di delibere e ordinanze allo scopo di contrastare la diffusione dell’Ambrosia e, quindi, di prevenire la patologia allergica ad essa collegata.
Il controllo della diffusione della pianta può essere effettuato mediante sfalci ripetuti, lavorazioni meccaniche del terreno, semine di specie antagoniste e utilizzo di diserbanti chimici. Un altro possibile mezzo di contenimento della diffusione dell’Ambrosia è la lotta biologica tramite l’insetto Ophrella communa che si nutre delle piante provocandone il rinsecchimento e la morte.
Il monitoraggio aerobiologico effettuato da ARPAT ha negli ultimi anni rilevato concentrazioni poco significative di pollinidi Ambrosia in atmosfera. Nella settimana di monitoraggio deipollini aerodispersi dal 1 settembre al 7 settembre 2014, è stata rilevata la presenza di pollini di Ambrosia con concentrazioni medie a metà settimana, fino a raggiungere valori elevati nella stazione di Firenze nella giornata di sabato 6 settembre (vedi tabelle da Pollnet e dal bollettino dei pollini prodotto da ARPAT).