NETO 6,5: L’Inter è travolta dal gioco spumeggiante viola e lui si gode lo spettacolo. Ma nella ripresa, col risultato già in banca, si esibisce in un super intervento che toglie dalla porta il potenziale gol della bandiera di D’Ambrosio. Insomma, anche lui si ritaglia una parte nella festa gigliata.
TOMOVIC 7: Da tempo si dice che la Fiorentina non ha un terzino destro e che il serbo sarebbe un “tappabuchi” neanche troppo affidabile. Ma nella notte della resurrezione viola è proprio Tomovic una delle note più liete. Perfetto in difesa e devastante nelle sue discese, tanto da fulminare Handanovic con un destro rasoterra, a finalizzare una splendida azione personale. E allora ti viene il dubbio che quel ruolo possa farlo e che possa farlo anche alla grande.
GONZALO RODRIGUEZ 7: Le poche azioni offensive dell’Inter vanno a sbattere sistematicamente su questo signor giocatore che, quando è in giornata, è praticamente insuperabile. I palloni catapultati in area dalla confusa truppa nerazzurra sono tutti suoi. Di testa o di piede, in scivolata o d’anticipo, fa poca differenza. Ed è anche bravo ed elegante quando si tratta di far ripartire l’azione. Meglio di così….
SAVIC 7: Monta una guardia arcigna, ma mai fallosa, ai vari Osvaldo, Icardi e (nel finale) Palacio. Chiunque gli capiti a tiro perde praticamente il duello, restando a mangiarsi la polvere. In certe partite capisci perché squadre come la Juve, da tempo, gli facciano una corte serrata. Meglio tenerselo stretto.
ALONSO 6,5: Non avrà piedi sopraffini, ma sul piano difensivo è molto affidabile. Rispetto a Pasqual è, forse, meno efficace nella fase di spinta, però dà più sicurezza quando si tratta di tamponare le incursioni avversarie.
PIZARRO 7: Se nell’ultima serata di Europa League era stato protagonista di un errore clamoroso, che poteva costar caro, nella notte del tripudio viola è un impeccabile direttore d’orchestra che ricama gioco d’alta scuola, prendendo per mano la Fiorentina e conducendola alla vittoria. Lui è così: o bene bene o male male. Prendere o lasciare.
KURTIC 6,5: Dà robustezza alla mediana viola e non fa certo rimpiangere Borja Valero che, per fargli spazio, si accomoda addirittura in panchina. La sua è una prestazione di grande sostanza, condita con qualche giocata di buona tecnica. Per adesso si sta dimostrando un giocatore completo e molto prezioso nello scacchiere di Montella.
AQUILANI 7: Se Pizarro è il direttore d’orchestra, lui è il prim’attore del centrocampo viola. Gioca il pallone sempre con la testa alta, duettando magnificamente con i compagni e alternando il fioretto alla spada come pochi nel suo ruolo. Da mezz’ala è mortifero per gli avversari, dunque la sua evoluzione da regista può ancora attendere.
MATI FERNANDEZ 6,5: Nella posizione di rifinitore, dietro a Babacar e Cuadrado, si trova a meraviglia. Il ruolo gli consente di svariare a tutto campo e di mettere in moto le sue giocate per le punte viola con maggiore continuità. E’ pure prezioso nei ripiegamenti, tanto da uscire dal campo stremato e tra i giusti applausi. Dal 32’ st VARGAS 6: un quarto d’ora di sostanza, tanto per rib adire che c’è anche lui.
CUADRADO 7,5: Nella gara più importante di questo primo scorcio di stagione torna a essere imprendibile e spettacolare, come nelle sue giornate migliori. Il riposo per il guaio fisico gli ha fatto benissimo perché ha recuperato benzina e le sue gambe viaggiano a cento all’ora. Nessuno può fermarlo con le buone, così i difensori dell’Inter gli martellano le caviglie, ma serve a poco perché lui li punisce con un gol d’antologia e con giocate che mandano in visibilio i 35mila del Franchi. La vespa è tornata e, adesso, per gli avversari di turno saranno dolori. Dal 40’ st BRILLANTE s.v.: Rischia anche di segnare, ma forse
BABACAR 7,5: Dopo appena 7’ smonta la porta di un esterrefatto Handanovic con un missile che s’infila all’incrocio dei pali, spianando la strada alla Fiorentina. Giocate del genere sono segnali da predestinato e anche tutto il resto della sua partita è sontuoso. Se continua così Mario Gomez rischia di diventare una seconda scelta. L’importante sarà non montarsi la testa. Dal 19’ st BERNARDESCHI 6: Avrebbe gli spazi per pungere più di quanto non riesca a fare, ma si muove bene e dà il suo contributo alla causa.
MONTELLA 8: In questo periodo ha dovuto ingoiare critiche fin troppo pungenti e questa vittoria è il giusto premio per un allenatore giovane sì, forse ancora inesperto, ma capace di regalare a Firenze partite indimenticabili, come quella di stasera, che resteranno scolpite nella storia della Fiorentina. La squadra torna, infatti, a giocare a memoria, a dare spettacolo e il Franchi si esalta, gridando ai malcapitati nerazzurri: “Il pallone è quello bianco!”, come a dire “tanto non lo prendete mai”. Ed è realmente così, perché la sua Fiorentina annichilisce l’Inter di un Mazzarri strabattuto e non solo sul piano del risultato. Anche le scelte sono tutte azzeccate, su tutte quella di concedere un turno di riposo a Borja Valero, mossa coraggiosa che, forse, il suo collega avversario non si sarebbe mai neppure sognato di osare.