La casa di moda Ermanno Scervino aveva chiuso il 2013 a 100 milioni di fatturato, “con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Una crescita assicurata soprattutto dall’export, perché all’estero in nostro Made in Italy è sempre desiderato”. Lo ha detto Toni Scervino, amministratore unico della Ermanno Scervino, parlando a margine di un convegno oggi a Firenze. Proprio questo desiderio del Made in Italy spinge il brand a cercare nuovi mercati: “abbiamo avviato delle trattative nel Nord e nel Sud America. Ci sono cose importanti in ponte, ma non posso dire di più”, ha aggiunto. Toni Scervino,amministratore unico della Ermanno Scervino, ha spiegato che la decisione di non vendere il marchio deriva dal fatto che “il nostro lavoro ci piace troppo: non abbiamo soltanto un brand ma un realtà fatta di una grande manualità italiana”.
La dichiarazione di Toni Scervino, ripresa dall’Ansa, è arrivata durante il convegno dal titolo “Il grande ritorno governo e banche per il made in Italy in Italia”. L’evento, che si è svolto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ha visto la presenza anche del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, del prefetto Varrata, del questore Micillo dal sindaco Nardella. dei più importanti imprenditori di settore nel panorama italiano, da Toni Scervino a James Ferragamo, fino all’ad di Banca Mps, Fabrizio Viola ed a Cleto Sagripanti, presidente di Assocalzaturifici: “Quello di Firenze – ha detto Sagripanti – è solo un punto d’inizio per chi opera nel nostro settore. Vogliamo partire da qui per presentare delle proposte di legge concrete per il rilancio della manifattura in Italia, rimettendola al centro dell’agenda politica”.