Il Gilardino 2.0 è cominciato con qualche minuto di ritardo. Esattamente 20 minuti di attesa per la presentazione del nuovo-vecchio bomber viola in una sala stampa dell’Artemio Franchi gremita, come ai vecchi tempi. Perché il “vecchio” Gila fa sempre notizia, soprattutto quando si ripropone in una piazza che lo ha amato fino a tre anni fa, quando disse che “gli si era spenta la luce” salutando baracca e burattini.
“Ma non voglio parlare di quel finale – attacca Alberto Gilardino , seduto al tavolo accanto al club manager Vincenzo Guerini – perché Firenze mi è rimasta sempre nel cuore e con questa maglia ho fatto cose importantissime e credo di aver lasciato un bel ricordo. E’ da quello che voglio ripartire. Prometto massimo impegno e determinazione. Sono tornato con grandissimo entusiasmo e voglia di rimettermi in discussione. Sono qui in prestito per sei mesi, ma voglio convincere i dirigenti a farmi restare molto più a lungo”.
Gilardino come Toni, che tornò a Firenze dopo l’esperienza a Dubai?
“Luca quando è rientrato aveva tre anni in più di me e non mi sembrano pochi (sorride ndr). Ho 32 anni e mi sento ancora giovane e nel pieno delle forze. Mi sono allenato per due mesi con un preparatore. Adesso ho bisogno di lavorare ancora col gruppo. Ma sono qui con grande voglia di ricominciare”.
Come ritrova la Fiorentina dopo tre anni?
“La trovo molto cresciuta come società. C’è un centro sportivo bellissimo e all’avanguardia dove un giocatore si può allenare in modo ideale. Anche la squadra è fortissima, merito dell’allenatore che ha impostato nuovi metodi di lavoro con il suo staff”.
Le piace come fa giocare al squadra Montella?
“Moltissimo e non nascondo che il modo di giocare della Fiorentina è stato determinante per la mia scelta. Pur di venire qui ho rinunciato ad altre offerte più vantaggiose economicamente. Ma era la sfida che mi attraeva di più e, adesso che ho ripreso confidenza con l’ambiente, sono ancora più felice di averla intrapresa”.
Perché aveva scelto la Cina?
“L’ultimo anno di serie A a Genova avevo giocato con una spalla in disordine e un braccio semi rotto pur di entrare a far parte della nazionale ai Mondiali. Poi quando ho saputo che sarei rimasto a casa ho deciso, frettolosamente, di cambiare tutto. Ma in Cina è difficilissimo giocare perché ci sono 34-35 gradi tutto il giorno e un’umidità altissima. Comunque sono riuscito a fare 16 presenze e 5-6 gol lo stesso”.
Cosa pensa di Mario Gomez?
“Sono felice che sia tornato a segnare perché so quanto conta per un attaccante il gol. Ora sono certo che ne farà tantissimi con la Fiorentina. E’ un campione e sarebbe bello giocare con lui”.
E di Babacar?
“Lui c’era anche tre anni fa. Adesso è molto cresciuto, sia fisicamente che mentalmente. E’ molto forte e ce lo teniamo stretto”.
Cuadrado lo conosce, sa che potrebbe partire?
“Spero di no perché mi piacerebbe giocare con lui. Sono anche felice di aver ritrovato Pasqual, Vargas, il mio amico Diamanti (che è pure fortissimo) e tutti i nuovi che mi hanno subito fatto sentire a casa”.
Si sente pronto per giocare contro il Genoa?
“Credo di sì, anche se sarà il mister a decidere. Fisicamente mi sento già bene”.
Coosa vuol dire ad Andrea Della Valle?
“Che lo ringrazio perché mi ha dato una seconda grande opportunità”.