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Il consiglio regionale approva il piano aeroporto, la nuova pista e il riordino della piana

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Sì all’aeroporto e alla nuova pista di Peretola, ma solo a condizione che siano messi in sicurezza l’osservatorio con la presenza della Toscana al Ministero dell’Ambiente per vigilare sulla criticità emerse e il piano di riordino della Piana. Queste le tappe che il Governatore Enrico Rossi ritiene fondamentali lo sviluppo della pista di 2mila 400 metri dello scalo fiorentino. Il parere tecnico del Nucleo di valutazione regionale ha espresso vincoli, evidenziato criticità e indicato approfondimenti. “Nella delibera regionale – ha precisato Rossi – chiederemo di istituire presso il Ministero dell’Ambiente un osservatorio ambientale di cui faccia parte la Regione per verificare la fase di progettazione definitiva e la realizzazione, per un controllo trasparente”. Rossi ha parlato del progetto della Regione, “di un atto di regolazione della qualità dell’aria e della vita con il Parco, con interventi di viabilità su ferro e di compensazione”, di una “volontà di superare le criticità per garantire la connessione della Regione con il mondo e per infrastrutturarla in modo adeguato”. Il presidente si è soffermato sulle differenti tipologie di passeggeri che volano su Pisa e Firenze, a Pisa prevale la tipologia turistica, per “il 63-64 per cento”, mentre a Firenze quella “manifatturiera e della ricerca che arriva all’84 per cento”. “Il parere di carattere tecnico – ha detto Rossi – sta nell’ambito di un procedimento di carattere nazionale sul quale cercheremo di dare una risposta con la delibera che faremo nei prossimi giorni. Il nucleo di valutazione regionale rivela l’impossibilità di pronuncia di parere sulla base di una documentazione carente”. Poi Rossi ha elencato le criticità emerse. La prima riguarda l’atmosfera. “La documentazione – ha detto – non è sufficiente e vogliamo avere approfondimenti per sapere come si gestirà la partita dei cantieri”. Approfondimenti sono necessari anche “sull’impatto rispetto al parco che si dovrebbe costruire nella zona dove adesso insiste la vecchia pista”. “Bisogna fare un paragone tra la situazione attuale e quella preventivata con il masterplan e poi avere una valutazione complessiva su cosa avverrà quando l’aeroporto sarà realizzato”. Il presidente ha poi parlato di “un’adeguata caratterizzazione idrogeologica per la messa in sicurezza idraulica”, della questione relativa agli aspetti infrastrutturali, che sarà “risolvibile” e che “riguarda anche l’intreccio con la linea due della tramvia”. “Su flora, fauna ed ecosistemi – ha detto Rossi – il parere prende atto che c’è un’incidenza negativa sugli stagni della Piana fiorentina e indica misure di compensazione specifiche che sono ritenute idonee. Rimane però da valutare una corretta tempistica per gli interventi e che questi siano efficaci”. Sul rumore si rileva “la necessità di approfondimenti per verificare il superamento delle soglie di legge. Si tratta di prevedere un intervento di delocalizzazione di alcune case per un totale di 20 abitanti”. Approfondimenti necessari anche sul tema della valutazione di impatto sanitario. “Abbiamo pensato – commenta Rossi – che la modernizzazione della pista aeroportuale dovesse essere inquadrata in una serie di interventi di riordino e riqualificazione di tutta l’area. Aeroporto e pista si fanno a condizione che si faccia anche il Parco agricolo della Piana di 7 mila ettari tra Prato e Firenze con vincolo di inedificabilità”, “con una parte boscata e orti”, “vogliamo procedere alla piantumazione”, “realizzare piste ciclabili”. Rossi ha evidenziato che “occorre un accordo di programma con il Governo per avere chiarezza degli enti attuatori, degli investimenti, dei tempi di realizzazione degli interventi”. Un altro punto è il trasferimento del traffico dalla gomma al ferro con la creazione della linea dall’aeroporto verso Campi e da Peretola verso Sesto. “Occorre – ha detto Rossi – realizzare il collegamento tra il Ponte all’Indiano e l’autostrada”. Il presidente ha poi evidenziato i “contrasti urbanistici tra il masterplan e il pit”, “tuttavia – ha  detto – non mi appassiono più alla diatriba della lunghezza della pista, ma la monodirezionalità è importante. Se si va a imporre una pista senza rollaggio, decollare e atterrare in un’unica direzione, il numero degli aerei che volano sarà contenuto”. Rossi ha parlato di “una previsione di “quattro milioni di passeggeri”. Riguardo ai vincoli su Castello, il presidente afferma “non è che in quell’area si possa confiscare tutto. Se l’aeroporto riduce Castello, bene, ma non sono favorevole a correre il rischio che eventuali contenziosi tra Aeroporti Toscana e Unipol possano coinvolgere la Regione”.

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