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La Lega Pro a Gravina. Supera Pagnozzi (candidato Lotito) e il toscano Marcheschi

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Chiusa e messa definitivamente da parte la lunga epoca (18 anni) di Mario Macalli, al vertice della Lega Pro arriva da oggi Gabriele Gravina. Consigliere federale e dirigente da molti anni, conosce a fondo l’ormai ex Serie C e probabilmente tutti questi fattori hanno fatto sì che, nella seconda votazione dell’Assemblea federale, su di lui si convogliasse la maggioranza dei voti dei presidenti: 31,  contro i 13 andati a Raffaele Pagnozzi (il candidato di Macalli e Lotito), i 7 di Paolo Marcheschi. E un ruolo decisivo potrebbero averlo giocato proprio i suoi contrasti passati proprio con Macalli e Lotito

“Con la mia tenacia credo di aver convinto e dimostrato ai presidenti che sono uno di loro”, ha detto il neopresidente, dopo l’elezione. “Oggi – ha proseguito – era in atto una scelta tra chi veniva catapultato dall’esterno e chi invece conosceva ed è parte di questo mondo, ma non solo: possiede la consapevolezza dei problemi, del cambio di rotta, delle soluzioni immediate da attuare”.     La prima votazione, dopo l’approvazione del bilancio 2014/15 (il via libera ai conti ha avuto 37 voti a favore da parte delle società, tre astenuti, un voto contrario, e due assenti dalla votazione), era finita con una fumata nera. Le indiscrezioni dicono che Gravina avrebbe avuto 25 voti – su una maggioranza assoluta richiesta di 28 – 15 Pagnozzi e 13 Marcheschi.

Il bilancio, secondo quanto comunicato dal commissario straordinario Tommaso Miele, che negli ultimi mesi ha retto la Lega Pro, registra una perdita d’esercizio di 797 mila euro, “con un fondo rischi di 757 mila euro – ha precisato Miele – pari a quello riportato nel bilancio 2013/14 approvato un mesefa”.     E, mentre Marcheschi riconosceva la sconfitta (“mi aspettavo più voti”), Gravina parla di “un risultato abbastanza chiaro, netto e impegnativo. Bisogna adesso cominciare a lavorare soprattutto per rimettere insieme le energie di tutti e 54 i presidenti, in modo che possano coincidere progetti e realtà”.

Il neopresidente ha quindi espresso l’auspicio di potersi incontrare col commissario straordinario Tommaso Miele prima della scadenza del mandato di quest’ultimo, fissato per il prossimo 31 dicembre: “Abbiamo concordato che il passaggio di consegne avverrà verso il 3-4 gennaio”.     Non pochi si aspettano che il risultato di oggi possa in qualche modo spostare anche gli equilibri nella Figc, ma di questo oggi il neopresidente non si è voluto occupare. Almeno per il momento.

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