Anche National Geographic dice la sua. In una lunga nota, la società americana che sponsorizza, con 250 mila dollari, la ricerca dell’affresco scomparso di Leonardo, prende atto che il progetto di ricerca per la Battaglia di Anghiari è stato sospeso ”fino a nuove comunicazioni”.
La decisione di sospendere la ricerca, condotta da Maurizio Seracini, dietro la Battaglia di Marciano, l’affresco del Vasari sulla parete est del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, è stata presa dal sindaco Matteo Renzi dopo che, il 26 luglio scorso, è arrivata dalla soprintendenza l’autorizzazione a effettuare un solo settimo foro (sei sono quelli fatti nella prima fase dello studio), fuori dalle aree indicate da Seracini. Nella nota si legge che nell’attesa di nuovi sviluppi, National Geographic rimane comunque ”intenzionata a continuare la fattiva e produttiva relazione con la città di Firenze su ulteriori progetti culturali di rilievo sia per Firenze che per l’Italia”.
National Geographic, difende i risultati ottenuti nella prima fase da Seracini, sotto la supervisione dell’Opificio delle Pietre Dure, ricordando che l’endoscopio ha permesso di prelevare pigmenti di materiale nero, con una composizione chimica simile al nero usato da Leonardo per la Gioconda e del San Giovanni Battista e anche frammenti di materiale rosso ”associabile a lacca rossa”. Lo studio ha poi consentito di confermare la presenza di un color beige ”che può essere stato applicato solo con un pennello” e la presenza di un’intercapedine che suggerisce che Vasari, come aveva fatto con un affresco di Masaccio, abbia costruito una parete davanti all’opera di Leonardo.
Ulteriori risultati saranno disponibili dalle analisi fatte fare da Seracini sui campioni prelevati nel laboratorio europeo di Grenoble. Intanto, ricorda la nota, grazie allo studio è stato possibile valutare ”le condizioni dell’affresco del Vasari, con l’obiettivo di verificare le aree necessarie di restauro”.