La Giunta regionale rinnova le concessioni demaniali agli operatori balneari di 20 anni. A deciderlo è stato l’esecutivo toscano nella riunione odierna. Ne ha parlato il presidente della Regione, Enrico Rossi, nel corso di un briefing coi giornalisti. “Abbiamo assunto una delibera che riguarda i balneari in attuazione della legge di stabilità che abbiamo approvato il 28 dicembre- ha annunciato-. Questa delibera prevede una linea guida che andrà ai Comuni, alla quale potranno ispirarsi per assegnare le concessioni. È una cosa importante- ha aggiunto-: se una persona o un gestore di un bagno presenterà un piano di investimenti importante potrà avere un rinnovo della concessione fino a 20 anni. Questo mi pare sia un modo per venire incontro alla categoria stante l’attuale legislazione, che prevede proroghe fino al 2020, ma poi lascia una situazione di totale buio”.
Già 7-8 operatori, ha fatto sapere il governatore, si sono fatti avanti con un piano di investimenti. “La legge che noi abbiamo fatto- ha evidenziato Rossi- e la delibera che facciamo per i Comuni, perché abbiano le linee guida per l’assegnazione per 20 anni degli stabilimenti dell’area del demanio mi sembrano una risposta, ancor che parziale, a un tema che da tempo ci viene dietro a causa della direttiva Ue Bolkestein”.
Il presidente ha anche toccato il nodo di una possibile contestazione in sede europea: “È la domanda che ci siamo fatti- ha chiarito-. Sono stato in Europa a parlare con la direzione generale della concorrenza più di una volta circa l’idea che in qualche modo noi dobbiamo partire anche dal considerare chi ha gestito lo stabilimento. Quindi- ha sostenuto-, partire di lì anche se si tratta di un’assegnazione nuova, se un soggetto presenta un progetto di investimenti e di sviluppo è perfettamente in linea con la Bolkestein”. D’altronde, per Rossi, “piace anche all’Europa che noi si elimini quello scandalo per cui ci sono persone che pagano poche decine di migliaia di euro per avere la concessione dal demanio eppoi subaffittano, come ci è capitato di leggere, a 250 mila euro. Bisogna che queste cose davvero cessino e che si favorisca chi, invece, investe e migliora le condizioni degli stabilimenti”.