Sono passati dieci anni dal debutto di Trittico Beckettiano, spettacolo concepito da Giancarlo Cauteruccio per i 100 anni dalla nascita di Samuel Beckett. Da giovedì 18 a sabato 20 febbraio torna al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, con le tre piece più riuscite del drammaturgo irlandese. Per la sala di via Donizetti, a Scandicci, si trattata di un nuovo corso nel segno della tradizione e dell’eredità lasciata dopo tanti anni dallo stesso Cauteruccio. Lo spazio è entrato a pieno titolo nel sistema della Fondazione Teatro della Toscana insieme con Teatro della Pergola, Teatro Niccolini di Firenze e Teatro Era di Pontedera.
Il Trittico è uno spettacolo che ha ottenuto grossi riconoscimenti in questi dieci anni e ha ricevuto tra l’altro il premio alla regia dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro nel 2006. In scena troviamo Massimo Bevilacqua per Atto senza parole I, Monica Benvenuti per Non io e lo stesso regista, definito uno degli interpreti beckettiani più importanti d’Italia, per L’ultimo nastro di Krapp. Atto senza parole I mette in relazione il corpo con la macchineria scenica del teatro, Non Io affronta la possibilità di abbandonare il linguaggio a favore delle sonorità della lingua, intesa proprio come organo, L’ultimo nastro di Krapp, infine, si scontra con la capacità della macchina (un magnetofono) di catturare la memoria e, al tempo stesso, la sua incapacità di far uscire indenni da una dolorosa “ricerca del tempo perduto”.
Inoltre venerdì 19 febbraio, ore 19, al Teatro Studio, sarà presentato il libro Samuel Beckett – Nel buio di un teatro accecante di Giancarlo Cauteruccio (Edizioni Clichy – collana Sorbonne) dai professori Cesare Molinari, Francesco Gurrieri, Renzo Guardenti, insieme all’autore. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
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