Non tutto è perduto anche se le difficoltà sono aumentate grazie al gol su rigore messo a segno dal Tottenham al Franchi. La Fiorentina vista nel secondo tempo contro il Tottenham può andare a giocarsi le proprie carte White Hart Lane. Sousa però in Inghiletrra dovrà mettere in campo la formazione migliore possibile e non giocare sul fatto di far fare esperienza a tutti i giocatori della Rosa. La partita del Franchi, infatti, è stata a due volti. Un primo tempo soporifero chiuso in vantaggio dagli Spurs solo per un’ingenuità difensiva viola e la ripresa molto più scoppiettante per merito della tecnica viola. Con queste qualità sognare il colpo a Londra non è impossibile.
La scelta di Sousa e Pochettino di non schierare attaccanti di ruolo ha giocato il suo, ma i pochi tiri in porta possono essere letti anche come una vittoria dell’attenzione e della giocata semplice contro il rischio e la tecnica. La Fiorentina, forse intimorita dalla cavalcata degli Spurs in Premier League, è scesa in campo senza quel piglio necessario per mettere all’angolo l’avversario, rinculando troppo facilmente nella propria metà campo anche per via del pressing altissimo impostato da Pochettino. Non è un caso che la prima occasione sia un tiro da fuori di Eriksen deviato da Tatarusanu in angolo, ma il gol arrivi da un erroraccio di Tomovic. Il difensore serbo atterra Davies in area e Chadli dal dischetto non sbaglia, pochi minuti dopo un errore clamoroso di Bernardeschi a un metro dalla porta.
La ripresa, invece, ha tutto un altro piglio. L’accelerazione del Tottenham per chiudere il discorso con novanta minuti d’anticipo non va a buon fine e a svoltare il match è, come spesso accade, la giocata del singolo. Di talento Bernardeschi ne ha da vendere e al 59′ con un sinistro da lontano, deviato fortunosamente all’incrocio dei pali, trova il pareggio. Da lì in poi la squadra di Pochettino va in confusione lasciando campo e sicurezza agli uomini di Sousa che per vincere ridisegna la Fiorentinache tutti conosciamo: Vecino e Badelj in mediana, Kalinic davanti. Con una manovra più fluida le occasioni non mancano, ma le conclusioni di Vecino e Zarate dalla distanza e il colpo di testa di Rodriguez non rompono l’equilibrio.
Sousa nel dopo partita
“Meritavamo di vincere” “Il Tottenham ha dato l’impressione di essere una grandissima squadra e sappiamo che quando abbiamo certi giocatori in determinate posizioni facciamo fatica a pressare alto. Questa è stata una partita in crescendo dal punto di vista dell’intensità e della qualità, ma purtroppo alla fine non abbiamo vinto una gara in avremo meritato i tre punti. La Fiorentina ha dimostrato ancora una volta che ha voglia di competere a questi livelli. La cultura inglese è fatta di grande intensità e noi ci siamo resi conto che possiamo competere a questi livelli e questo mi rende orgoglioso di allenare questa squadra. Vediamo come arriviamo alla partita di ritorno per rendere orgogliosa la città e questo paese. E’ importante a dare una certa immagine del nostro calcio in Italia e questa è una cosa a cui teniamo molto”. Sulla mossa a sorpresa di Son attaccante da parte degli avversari Paulo Sousa ha così commentato: “Diciamo che io mi aspettavo che lui potesse giocare in quella posizione. Il Tottenham fa molta rotazione delle posizioni sul campo mantenendo i loro principi e poi hanno molta fisicità. Quando il primo momento di pressione non è fatto in un certo modo, si mette in luce chi si propone negli spazi. Nella ripresa invece siamo stati più corti e abbiamo giocato d’anticipo sui nostri avversari”.