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Arrivano le bombe d’acqua, e i tombini?

admin
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Al termine dei gironi di caldo infernale arriveranno le bombe d’acqua monsoniche. E come si prepara la città? Ovviamente non facendo nulla. E’ la denuncia di perUnaltracittà, che ha presentato alla stampa i risultati di un’ispezione per le vie del centro. “Come – si legge in una nota del movimento – i mutamenti climatici ci hanno ormai abituato l’estrema ondata di calore di questa estate terminerà nei prossimi giorni con violenti nubifragi e bombe d’acqua su tutto il centro-nord del Paese: Toscana compresa. Eppure basta camminare per le strade di Firenze per rendersi conto di quale sia la situazione dei tombini la cui pulizia interna è affidata a Publiacqua, (mentre la pulizia esterna compete a Quadrifoglio). Un esempio è rappresentato dallo stato di 5 tombini su 5 in via dell’Oriuolo: e meno male che poche settimane fa l’azienda aveva dichiarato di aver proceduto alla pulizia delle caditoie nel centro storico!”

Eppure a Publiacqua spa non mancano certo le risorse. Nell’ultimo bilancio, quello del 2011, ben 11 milioni e mezzo di euro sono stati sottratti alla collettività per pagare il dividendo ai soci azionisti, pubblici e privati, tra cui la tanto discussa Acea spa. Inoltre Firenze ha le bollette più care d’Italia e il risultato referendario che vuole la ripubblicizzazione dei servizi idrici viene ancora bellamente ignorato dalla politica e dagli amministratori.”perUnaltracittà interroga pertanto il sindaco Renzi. Interrompa per un attimo la sua personale campagna elettorale e trovi il tempo di fare una telefonata a Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua. Non vorremmo infatti che, come è accaduto l’anno scorso, alla vigilia delle piogge torrenziali l’A.C. si dovesse rivolgere ai cittadini chiedendo di pulire caditorie e tombini con la campagna ‘Adottate un tombino’: bene il senso civico ma non con un esagerato e non professionale ‘fai-da-te’. I fiorentini non hanno bisogno di vivere disagi a causa della cattiva gestione della società idrica. I soldi pagati per il caro servizio vengano spesi per tenere efficiente il sistema fognario della città e non per distribuire utili ai soci azionari”.

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