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Un coro di “NO” al tunnel Tav, ma il comune firma l’autorizzazione paesaggistica e il ministero libera le terre di scavo

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Il 5 di marzo Renzi e Carrai vengono a dettar la linea a Nardella e Giorgetti sulle grandi opere fiorentine, si parla di abbandonare la TAV e il suo tunnel – peraltro per farne un altro ancor peggiore, quello della tramvia sotto il centro storico – e dopo nemmeno un mese il Comune rilascia l’autorizzazione paesaggistica per il tunnel TAV e per la Foster: c’è qualcosa che non torna. Dobbiamo dunque aspettarci, fra TAV e tramvia, più tunnel sotto Firenze? E l’ordine del giorno del consiglio comunale in cui si chiedeva di considerare soluzioni alternative al sottoattraversamento? Lo affermano i consiglieri Grassi, Trombi e Verdi (Firenze Riparte a Sinistra).

Sembrava troppo bello per essere vero: abbandonare il progetto del tunnel TAV e della stazione Foster, due enormi voragini nella città, e non solo in senso letterale. La notizia ci aveva fatto ben sperare, anche se le motivazioni erano deboli, esclusivamente di carattere economico, e omettevano aspetti a nostro avviso dirimenti, fra cui l’inutilità dell’opera, lo sperpero di denaro pubblico a fronte di progetti alternativi validi, seri, efficaci e molto più economici, i danni relativi a uno scavo imponente, per altro effettuato con una sola fresa, gli effetti sulla falda acquifera.

Invece il Comune ha voluto autorizzare l’opera dal punto di vista paesaggistico, con qualche prescrizione che però temiamo farà la stessa fine di quelle che vennero fatte per il tunnel del Mugello, i cui effetti devastanti gravano ancora sull’ambiente.

Brutte notizie anche sul fronte delle terre di scavo: con la gestione semplificata, infatti, temiamo fortemente infiltrazioni tossiche di ogni tipo, non solo nelle terre stesse.

Ci auguriamo che la giunta cambi idea, riveda quantomeno la scelta di fondo in merito alla TAV e più in generale sullo scavare sotto il centro storico: i tunnel sono avidi di denaro pubblico e comportano, specialmente in questi due casi, TAV e tramvia, solo problemi, senza apportare alcun beneficio.

“Il Comune ha concesso l’autorizzazione paesaggistica per la Tav lo scorso 31 marzo, dando il suo via ai cantieri”. Lo afferma la consigliera Miriam Amato dopo la risposta alla sua interrogazione in Consiglio Comunale da parte dell’assessore Giorgetti, che ha ribadito che le ricostruzioni del recente incontro segreto fra Renzi e Nardella su un presunto ripensamento sulla Tav sono “ricostruzioni fantasiose che non hanno riscontro con la realtà”. “E’ sconcertante – continua Amato – che non ci sia alcun ripensamento sulla Tav e che il sindaco Nardella si allinei con il presidente Rossi, perchè si riparta con la Tav come se nulla fosse successo con il blocco dei cantieri, le iniziative dei magistrati, i rischi e i pericoli per i danni agli  edifici, i costi cresciuti già a dismisura. Forse il Comune ha rizzato le orecchie – conclude Amato – ricordandosi che con la ripartenza dei cantieri potrebbero arrivare i residui 50 milioni di euro (dei 90 milioni previsti a suo tempo) come trasferimenti da Rfi per le compensazioni ambientali, risorse che il Comune aveva invano messo in bilancio in questi ultimi anni per interventi stradali”.

“Sono terrorizzato all’idea, è davvero un brutto incubo che si realizza. Più volte ho visitato i cantieri e posso dire a gran voce che l’opera della Tav è invasiva, fatta con studi di approfondimento approssimativi. Le conseguenze saranno negative per i fiorentini e i valdarnesi. Per i primi si altera in maniera rischiosa il sottosuolo visto che il cantiere ha già causato danni alla falda freatica e ad alcuni edifici. Per i secondi le terre di scavo che arriveranno sono terre contaminate con residui chimici. Insomma una brutta notizia che poteva essere evitata se si dava ascolto ai progetti alternativi presentati da docenti dell’ateneo fiorentino in cui si proponeva di utilizzare le vie di superficie per il miglioramento della viabilità” lo ha affermato  Samuele Segoni, deputato di Alternativa Libera, in merito alla notizia del parere favorevole da parte del Ministero dell’Ambiente riguardo il trasferimento da Firenze a S.Barbara delle terre di scavo provenienti dal cantiere della Tav.

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