Il vecchio detto “moglie e buoi dei paesi tuoi” dovrebbe essere rivisto e corretto adeguandolo ai tempi nostri. Ma il concetto è ancora valido. La questione, o meglio la beffa, Berbatov è degna di personaggi che non hanno faccia che non hanno coscienza di quello che fanno. La Fiorentina era già caduta nell’imbroglio bulgaro con Valei Boijnov quando il giocatore si era presentato, portato da Corvino, come il salvatore della patria.
Evidentemente c’è un baco nella mente dei giocatori bulgaro quando si parla d’Italia. Boijnov si è rivelato per quello che è veramente: un giocatore di media qualità che non solo non è riuscito a sfondare con la maglia viola, ma anche nelle altre squadre dove è andato a finire la carriera. Questo Bergatov è bulgaro come Boijov e come lui si è comportato in modo squallido da persone che non hanno niente da spartire con la società evoluta. Sono dei primitivi e come primitivi vanno trattati. Gli inglesi se ne sono accorti e lo hanno messo in castigo. I dirigenti viola invece hanno creduto di poter avere un rapporto chiaro con un giocatore che nella sua carriera si era già presentato con simili azioni. Una lezione che dovrebbe servire ai dirigenti viola per abbandonare la pista che porta ai giocatori dell’est. In quest’ottica va bene anche la cessione di Nastasic in modo da diminuire sempre più i rapporti professionali con giocatori e enturage che non danno affidamento. I prossimi passi devono riguardare Ljajic e perché no anche Jovetic.