Allapresentazione dei nuovi Bus dell’Ataf era assente la Regione non invitata ufficialmente perché questa consegna rappresentava lafine della precedente gara: “Quindi inutile invitarla” afferma Nardella.Ma le cose non stanno così. La gara d’appalto per il trasporto regionale si gommaè stata vinta dalla società francese che gestisce la tramvia. Per Mobit, la società delle autolinee private toscane con Ataf come capofila i francesi non avevano titolo per partecipare alla gara. Siamo alle carte bollate con il gruppo Ferrovie quindi Mobit con Ataf “arrabbiato” con la Regione che avrebbe dovuto escludere la società transalpina dalla gara. Adesso siamo alla guerra con Mazzoncini forte dell’appoggio del premier Renzi che partecipato al taglio del nastro per la consegna dei nuovi bus con dichiarazione degne di uno che si sente il padrone della città che deve assecondare “gli appetiti” di chi vuol sconvolgere la vità della più importante città metropolitana conosciuta e ammirata in tutto il mondo.
Con sprezzante sicurezza Mazzoncini non ha accennato a qualche dubbio sui problemi ambientali, sui costi elevati che ricadono sui cittadini, sulla sicurezza. Non ha dubbi l’ad di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini sulla questione Tav fiorentina. “Il tunnel si farà”. Non lasciano dubbi le parole di Mazzoncini, a margine della presentazione della nuova flotta di autobus acquistati dall’azienda di trasporto pubblico locale Ataf, ai giornalisti che gli chiedevano aggiornamenti sull’iter dei lavori della Tav a Firenze. “Abbiamo due progetti che sono complementari – ha spiegato Mazzoncini – abbiamo deliberato con il ministero delle Infrastrutture sugli investimenti per riorganizzare tutta la tecnologia di superficie del sistema ferroviario fiorentino, cioe’ avere una tecnologia di sistemi di segnalamento che, mettendo insieme la gestione delle cinque stazioni di Firenze, raddoppi la capacita’ dei binari in superficie.
Proprio ieri si è tenuto, in previsione dell’arrivo di Mazzincini, un incontro pubblico sul tema delle grandi opere inutili che ha visto un approfondimento sulle normative entrate in vigore negli ultimi tempi e ha fatto il punto sulla situazione fiorentina. L’iniziativa, tenutasi al Parterre,era organizzata dalla Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, Comitato No Tunnel TAV.
L’ingegner Ivan Cicconi ha valutato come il nuovo ‘Codice dei Contratti’ (chiamato comunemente Codice degli Appalti) abbia sì adattato la normativa sulle “concessioni” a quella europea, ma ha introdotto nuove forme contrattuali come la “locazione finanziaria immobiliare” e il “contratto di disponibilità” che hanno reintrodotto le anomalie che si volevano evitare: enormi benefici a favore delle grandi imprese e i costi completamente a carico del pubblico; è stata sciaguratamente confermata anche la figura del “general contractor” che ha consentito il costo astronomico delle linee TAV italiane (5 volte quelle francesi). Le nuove normative, è stato sottolineato, insomma non saranno in grado di creare un vero cambiamento nel mondo delle grandi opere dove corruzione, illegittimità e infiltrazioni mafiose saranno favorite dalle stesse normative. Il professor Alberto Ziparo ha ricordato le troppe illegittimità che ancora pesano sul progetto TAV fiorentino e di cui le istituzioni locali e nazionali non sembrano tener conto. Anche il presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, definì il progetto fiorentino “una vicenda che non fa onore all’Italia”, ma tutto questo è stato totalmente ignorato; addirittura la politica locale ha cominciato a farneticare di far passare i treni regionali sulla linea AV smentendo clamorosamente oltre un decennio di ottusi dogmi trasportistici, confermando che, se non si hanno ancora le idee chiare su cosa sia e a cosa serva il Passante, l’utilità di questi lavori è nulla. La mancanza di VIA sulla stazione AV, su cui nessuno ha il coraggio di intervenire, dà il senso dell’illegittimità e della confusione che regna su questo progetto. La vicenda delle terre di scavo che, se andranno davvero a Santa Barbara, sarà solo grazie ad una normativa creata ad hoc e in conflitto con le normative europee; l’allora ministro dell’ambiente del governo Letta, Andrea Orlando, nel 2013 venne a Firenze per incontrare i magistrati e capire cosa non andava promettendo interventi adeguati; l’attuale governo ha però riconfermato e reso ancora più farraginose le normative che preoccupavano. La gestione delle terre, di cui si prevede un campionamento per lotti, si dimostra estremamente complicata, suscettibile di illeciti e soprattutto comporterà un aumento dei costi; fatto questo tanto caro ai costruttori.
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