di Francesca Puliti
Ventidue gommoni di salvataggio sulle finestre di Palazzo Strozzi, come a formare un grande salvagente. Sarà la maxi installazione sulla facciata del Museo l’opera di maggior impatto di una delle mostre più attese dell’anno a Firenze, “Ai Weiwei libero”. Protagonista l’artista cinese Ai Weiwei, noto per le sue opere fortemente evocative e per l’impegno per i diritti umani, che lo ha portato ad essere imprigionato in patria.
Si chiama “Reframe” l’installazione svelata oggi alla stampa in anteprima ed è “un invito – dichiara lo stesso Ai Weiwei in un’intervista video – a inquadrare in modo nuovo il problema che maggiormente preoccupa l’Europa e il mondo in questo periodo: i fenomeni migratori”. La mostra, che aprirà il 23 settembre e durerà 4 mesi, sarà la prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista cinese, che ha già conquistato la Tate Gallery di Londra e i più importanti musei del mondo.
Palazzo Strozzi, ma anche altri luoghi simbolo di Firenze, ospiteranno alcune delle installazioni storiche più significative dell’opera di Ai Weiwei, nonché una mostra fotografica. A ciò si aggiungeranno nuove produzioni site specific, come quella dei canotti arancioni, che avvolgeranno il museo in un richiamo all’odissea dei migranti. Ma possono anche essere visti come un estremo tentativo di salvare l’umanità, la cultura e i valori sociali da una deriva che rischia di mandarci a fondo.