La sconfitta di Grillo è cocente e senza appello e sicuramente aprirà un conflitto all ‘ interno del Movimento. Ma i voti dei suoi elettori saranno decisivi nei ballottaggi. Anche se si tratterà di una partita diversa. Si riparte da zero.Alcune indicazioni però sono emerse. Il centrodestra ottiene successi se la coalizione è unita. All ‘ interno la forza trainante è la Lega, non solo per i voti di lista che spesso superano quelli di Forza Italia , ma anche perchè la posizione di Berlusconi di andare da solo ne esce pesantemente indebolita. L ‘ accoppiata Tosi Salvini si rafforza . Le amministrative incideranno certamente sulla legge elettorale Il PD tiene, ma non brilla ed in alcuni comuni ne esce sconfitto, a partire da Verona, ma anche nella renziana Lombardia dove in due centri importanti come Melzo e Abbiategrasso non va neppure al ballottaggio.E a Monza e a Sesto con i sindaci uscenti è costretto al secondo turno. Riappare anche il Centro che ottiene buone prestazioni. Come direbbe Bartali ” è tutto da rifare “. Infatti i conti non tornano E’ vero che si tratta di elezioni amministrative, ma i segnali sono forti.
In questi quindici giorni la bagarre sulla legge elettorale riprenderà fiato Gentiloni respira , ma lo aspetta la legge di stabilità e nessun partito vuole pagare prezzi troppo alti. La bassa affluenza denota la sempre maggiore stanchezza dei cittadini verso i partiti tradizionali. La Francia non è l ‘ Italia e qui non si vede un Macron.Ma in politica gli spazi vuoti vengono rapidamente riempiti. Un ‘ analisi frettolosa potrebbe portarci a pensare che si è tornati ad un sistema bipolare :centro sinistra contro centrodestra. Ma i numeri non dicono esattamente questo. Non si vedono neppure riflessioni serie .Tutti hanno vinto o meglio tutti non hanno perso, tranne Grillo , che io però non darei fuori dai giochi. L ‘ ultima parola spetta al 25 giugno dove le urne determineranno i vincitori veri e non quelli a tempo.
Roberto Caputo (Pensalibero.it)