La domanda principale che mi pongo è se si può costruire un movimento, un partito con il solo scopo di mandare a casa Renzi ?
Se così fosse sarebbe un Partito di cartapesta, buono a nulla e di poca durata.
Non si sarebbe capito che Renzi è il figlio “adottivo” della politica di chi lo ha preceduto.
La seconda domanda è : si è capito le motivazioni per le quali l’elettore rinuncia a un suo diritto costituzionale e non va più a votare?
Io sono convinto che il 54% dell’intero corpo elettorale ,che non va a votare è perchè la politica gli fa schifo e addossano ad essa tutti i mali dell’Italia.
In conclusione non si pensi che il problema sia Renzi che come tutti i mortali (anche se lui non lo sa) è di passaggio.
Il problema è che una classe politica non ha saputo mettere a frutto l’insegnamento dei Padri della Costituzione. Non è riuscita ad anteporre il bene comune agli interessi di partito se non addirittura agli interessi personali.
Non è stata capace di interpretare i cambiamenti socio economici avvenuti in Europa e nemmeno si è organizzata per affrontare gli eventi epocali della globalizzazione come l’immigrazione.
Non siamo stati capaci dopo la caduta del muro di Berlino 1989 di portare a revisione una politica della sinistra e in particolare del PCI fatta di cose buone ma anche di tanti errori.
Si è cambiato nome solo per la paura di rimanere sepolti dalle macerie dei Paesi del socialismo reale.
Ora a sinistra o meglio ancora nel campo socialista e progressista si continua ad annaspare nonostante si sia fuori tempo massimo.
La strada da percorrere ,per riportare il Paese alla normalità,per rispondere con una classe dirigente adeguata ai problemi economici e sociali delle famiglie italiane è lunga e difficile.
Ora sarei contento se si prendesse coscienza che la parola “discontinuità” è un passaggio obbligato.
Graziano Cioni