Decine di arresti in varie città italiane e anche all’estero per un’inchiesta coordinata dalla Dda di Firenze e condotta dalla polizia su una presunta organizzazione mafiosa cinese. Per l’accusa avrebbe detenuto il monopolio in tutta Europa del traffico su strada di merci di origine cinese e l’egemonia nel campo della logistica, imposta attraverso il metodo mafioso ed alimentata dagli introiti provenienti dalle attività criminali tipiche della mafia cinese.
L’inchiesta è partita nel 2011 ed è stata condotta dalla squadra mobile di Prato e dal Servizio centrale operativo. 33 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Firenze. A tutti i destinatari viene contestato il 416 bis, l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Complessivamente, secondo quanto si è appreso, sono una cinquantina gli indagati nell’indagine, denominata ‘China truck’. In corso anche perquisizioni e sequestri.
L’associazione sgominita era composta da persone provenienti in gran parte da due regioni cinesi soltanto, lo Zhejiang e il Fujian. Per 33 dei 54 indagati è stata disposta la misura cautelare in carcere.
Fra di loro anche uno considerato “il capo dei capi”, residente a Roma ma titolare delle due ditte di autotrasporti con sede a Prato, dove gli indagati sono in tutto 25, dei quali 16 arrestati e 9 denunciati a piede libero. Altri arresti e denunce a Milano, Padova, Firenze, Pisa e all’estero.
La dda ha inoltre disposto il sequestro di 8 società, 8 veicoli, 2 immobili e circa 60 fra conti correnti e deposito titoli per un valore di diversi milioni.
Il “capo dei capi” ieri è stato seguito dai poliziotti nei suoi spostamenti a Prato dove, data la sua ossessione per i pedinamenti, avrebbe cambiato almeno otto volte mezzo. Una volta in un ristorante ha incontrato gli imprenditori cinesi locali, i quali hanno siflato dinanzi a lui inchinandosi. A lui si attribuisce anche l’imposizione della pace che mise fine alla lotta fra bande cinisi che insanguinarono a lungo il capoluogo toscano.La sessa cosa avrebbe fatto anche a Parigi, con le bande di Francia.