«E poi, proprio mentre si accingeva a chiedere il rimborso per la visita erogata oltre i tempi di legge, sul foglio di prenotazione ha trovato in fondo in fondo un righino piccino piccino picciò che riportava la disponibilità immediata per la visita gastroenterologica richiesta dal paziente versiliese anche per il giorno successivo rispetto alla data di prenotazione, ma all’Isola d’Elba. Al paziente non era stato detto nulla. Forse avrebbe scelto di non sciropparsi tre ore di viaggio anda e rianda, ma almeno avrebbe scelto lui. Così, invece, è stata una beffa». Tra le storie di ordinaria sanità toscana, a raccontare questa è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti a cui è giunta la segnalazione diretta proprio da parte del paziente, un cittadino versiliese, che si è sentito preso in giro.
«Qui col sistema delle aree vaste si mescolano le carte dei tempi medi d’attesa per le prestazioni spedendo l’utente dalle Apuane all’Isola d’Elba. Ma almeno glielo si dicesse…», borbotta Marchetti come una caffettiera. «In questo modo – prosegue – il cittadino non può né scegliere di accedere o meno alla prestazione in tempi brevi, magari accollandosi un viaggio di una giornata come nel caso specifico, né accedere al rimborso per la prestazione erogata oltre i giorni massimi stabiliti don delibera regionale».
«Nel caso specifico la visita richiesta a marzo è stata fissata all’ospedale Versilia per giugno – racconta ancora il Capogruppo regionale degli azzurri – e per il paziente si è trattato di un tempo sostenibile. Se però avesse saputo di altre disponibilità precedenti, magari avrebbe colto l’opportunità. Invece se ne è reso conto solo nel mentre si accingeva a chiedere il rimborso di 25 euro che, come disciplinato dalla delibera 493 del 2011, spetta al paziente nel caso in cui l’azienda sanitaria di riferimento non riesca a garantire i tempi massimi previsti dalla normativa».
Ora Marchetti, sulla scorta di questo caso, annuncia verifiche più approfondite: «Voglio proprio vederci più chiaro – afferma – su questo sistema, e verificare se e quale impatto abbia avuto la riforma 2015 con l’introduzione delle aree vaste sulle liste d’attesa».