In riferimento a quanto apparso oggi sulla stampa locale, relativamente a quanto riportato nel “Rapporto di ARPAT di Lucca, Programma Ambiente Apuane S.p.A. puntualizza quanto segue:
I termini per il rispetto del rapporto 70/30, è stato chiarito con DD n. 629 del 23/01/2018 della Regione Toscana, dove si legge “Considerato infine che dalle ultime verifiche effettuate da ARPAT le percentuali in peso dei rifiuti finora conferiti non sono in linea con le percentuali definite in autorizzazione, ancorché ciò non comporti una violazione dell’AIA, in quanto la prima fase di coltivazione non si è ancora conclusa, si ritiene di prescrivere al gestore di riallineare da subito le percentuali in peso dei rifiuti conferiti, sospendendo il conferimento di rifiuti diversi dagli inerti da cui si evince che tale rapporto deve essere rispettato alla fine della gestione della prima fase di coltivazione della discarica”.
Inoltre, non sono stati effettuate “attività di gestione non autorizzate di rifiuti”, e relativamente alla gestione dei rifiuti di imballaggio, che non risultano smaltiti nell’anno di riferimento, tale “mancata risultanza” è da considerare dovuta alla mancata produzione di tali rifiuti nell’anno 2016, in quanto in tale anno non è stata effettua alcuna lavorazione all’interno della discarica che comportasse la produzione di tali rifiuti.
Relativamente alla “probabile contaminazione della falda per i parametri triclorometano, tetracloroetilene, e idrocarburi proveniente dall’esterno dell’impianto,” considerato che anche ARPAT è concorde nell’attribuirne la presenza per cause “esterne dall’impianto” ci riteniamo estranei a responsabilità in merito, ed anzi ci associamo alle richieste di accertamenti e controlli che definiscano una volta per tutte la nostra estraneità in merito.
Da parte sua, Enrico Giardi, presidente Programma Ambiente Apuane S.p.A., sottolinea che: “La società è pronta ad attivare e confermare qualsiasi percorso che garantisca sicurezza, trasparenza e orizzonti certi per la gestione della discarica in equilibrio e armonia con le esigenze del territorio. La nostra struttura è infatti protesa fattivamente ad adoperarsi in tutte le modalità organizzative ed economiche al fine di raggiungere obbiettivi strategici condivisi. È e resta quindi fondamentale per noi garantire la bontà dell’operato di PAA verso le popolazioni del territorio, con la massima apertura e trasparenza, verso tutti coloro che vogliono verificare. Stigmatizziamo di contro allarmismi ingiustificati, perché dal rapporto di Regione e Arpat si rileva la nostra correttezza e non vi sono evidenze di inquinamento imputabili alla gestione discarica”.