“Sono qui a Vicofaro per esprimere vicinanza, per portare un modesto contributo personale e per invitare tutti i cittadini toscani a fare altrettanto sul conto corrente Caripit numero 3000 filiale Viale Adua Pistoia”. Il presidente Enrico Rossi si è recato oggi presso il centro di accoglienza di Vicofaro a Pistoia, nella parrocchia di don Massimo Biancalani, dopo la decisione della prefettura di chiudere la struttura per problemi di sicurezza. E rivolge una richiesta al ministro dell’interno Salvini affinché la gestione delle strutture di accoglienza possa tornare in seno alla Regione.
Rossi, dopo aver visitato il centro di accoglienza e verificato personalmente le opere richieste per permetterne la riapertura, si è intrattenuto con alcuni giornalisti. “Ho visto il tweet di Salvini, ma su questi temi abbiamo opinioni molto diverse. Una rivendicazione? Mi sembra profondamente sbagliato se fatto da un ministro della Repubblica che ha precisi doveri imposti dalla Costituzione. Esiste un problema di regolarità delle strutture che accolgono che, preciso, sono state individuate con gara dalle prefetture. E’ bene che in tutta la Toscana si facciano queste verifiche, mobiliterò le Asl, che già seguono queste situazioni, affinché tutte possano essere a norma. La struttura di don Biancalani, come le altre individuate secondo il modello di accoglienza diffusa promosso dalla Regione quando era incaricata di gestirle, è senza fi ne di lucro e quindi merita una particolare attenzione e apprezzamento”.
“Quando gestimmo il modello di accoglienza – aggiunge Rossi – non c’erano meno immigrati ospitati nelle strutture rispetto a quante ce ne sono adesso, circa 13 mila unità. Lo gestimmo insieme ai sindaci, alle associazioni di volontariato, alle parrocchie, all’Arci e coinvolgemmo il tessuto sociale. La cosa venne vissuta come un fatto positivo, c’era orgoglio da parte dei cittadini. Col ministro dell’epoca, Maroni, ci siamo sempre trovati d’accordo. Perchè adesso tutti questi problemi? La gestione attuale secondo me avviene secondo una linea che non condivido perché con gare le prefetture hanno individuato soggetti forse non in grado di gestire determinate situazioni”.
“L’accoglienza- prosegue il presidente – è un dovere e va fatta con senso di umanità, con rigore, nel rispetto delle regole. L’Italia ha firmato trattati internazionali che vanno rispettati. I tecnici che sono venuti qui a Vicofaro presumo abbiano fatto il loro dovere e bisogna attivarci affinché lo stesso venga fatto in altre strutture che ne hanno bisogno. Altre strutture in condizioni peggiori? Non voglio entrare nel merito, dico solo che ci vuole un trattamento equo per tutti”.
“A Salvini – conclude Rossi – chiedo che voglia accogliere la nostra proposta di gestione autonoma dell’accoglienza ai migranti in tutta la regione. Il ministro dell’interno esprime un sentimento ed un’opinione che adesso vanno per la maggiore, ma noi siamo su un’altra posizione e ci confrontiamo nel rispetto della democrazia, delle leggi e della Costituzione. Voglio ricordargli che ha giurato di rispettare la Costituzione della Repubblica e di svolgere la sua funzione nel rispetto delle leggi”.